La piattaforma social ha annunciato la sperimentazione, negli Stati Uniti, di un sistema di Community notes simile a quello già esistente su X e in fase di test su Meta. ByteDance, la società cinese che controlla la piattaforma, in ogni caso ha fatto sapere che continua "a lavorare con più di 20 organizzazioni accreditate presso l’International Fact-Checking Network”
Mentre rimane ancora aperta la partita sulla cessione delle attività negli Stati Uniti di TikTok, il social network ha annunciato la sperimentazione di un sistema di note della comunità simile a quello già esistente su X e fase di test su Meta. In un post sul blog della piattaforma controllata dalla società cinese ByteDance, si legge che la “nuova funzionalità fornirà alla nostra comunità più informazioni sui contenuti su TikTok”. Queste "Footnotes" - letteralmente “note a piè di pagina” - secondo quanto dichiarato “attingeranno alle conoscenze comuni della collettività, permettendo alle persone di aggiungere informazioni rilevanti ai contenuti sulla nostra piattaforma”. All’inizio le nuove note saranno testate negli Stati Uniti sui video di breve durata. La nuova funzionalità “andrà ad accrescere le nostre misure che aiutano le persone a comprendere l’affidabilità dei contenuti e ad accedere a fonti autorevoli”. La mossa di TikTok arriva a pochi mesi di distanza da quella di Meta, che ha però deciso di chiudere il suo programma di fact-checking indipendente e sostituirlo con note della collettività simili a quelle già esistenti su X, e dall’attacco del fondatore Mark Zuckerberg alla legislazione dell’Ue in tema di disinformazione e moderazione dei contenuti.
Come saranno le note su TikTokLe “note a piè di pagina” potranno essere proposte dai “Footnotes contributor”, cioè gli utenti che rispettano alcuni criteri stabiliti da TikTok: essere sulla piattaforma da più di 6 mesi, avere almeno 18 anni e non avere violato di recente le linee guida del social. Per diventare “Footnotes contributor” è necessario presentare una specifica domanda. Una volta entrati nel sistema, i contributor potranno proporre note ai video e valutare quelle proposte dagli altri. Questa nuova funzionalità sarà basata sul “trovare un accordo tra persone che solitamente hanno opinioni diverse, ispirandosi a sistemi di open-source già in uso su altre piattaforme”, spiega ancora TikTok. Solo le note che raggiungono un certo livello di approvazione diventeranno visibili alla comunità, e a quel punto la stessa comunità potrà esprimere il suo voto.
Cosa fa già TikTokLa piattaforma social ha sottolineato anche altre misure messe in campo per contrastare la diffusione della disinformazione e di contenuti potenzialmente dannosi: “Aggiungiamo etichette ai contenuti che non possono essere verificati”, ha spietato TikTok. Inoltre “forniamo accesso a informazioni affidabili attraverso il TikTok's Election Centers” e “continuiamo a lavorare con più di 20 organizzazioni accreditate presso l’International Fact-Checking Network per valutare l’accuratezza dei contenuti in oltre 60 lingue e in 130 mercati a livello globale”. Per TikTok “le note a piè di pagina si aggiungono a questi sforzi” fornendo “più modi per aggiungere dettagli utili che potrebbero mancare, arricchendo le discussioni su TikTok e migliorando l'esperienza” degli utenti della piattaforma.
Leggi anche TikTok, Amazon presenta offerta per acquistare l'app La disinformazione su TikTokTiktok, nel suo quinto Transparency Report pubblicato di recente, ha sottolineato inoltre i suoi sforzi per combattere la disinformazione online: “Continuiamo ad aggiornare e migliorare le nostre regole, le misure di contenimento e le tecnologie per stare un passo avanti alle minacce emergenti”, anche per quanto riguarda i contenuti generati o modificati dall’intelligenza artificiale. Negli ultimi mesi, comunque, il social network si è trovato coinvolto in polemiche e casi di disinformazione. Durante la campagna elettorale in Romania, secondo le autorità di Bucarest, sulla piattaforma sarebbe stata condotta una campagna simile ad altre operazioni condotte dalla Russia in diversi Paesi: circa 25mila account su TikTok, presumibilmente usati per aumentare la popolarità del candidato Calin Georgescu "sono diventati molto attivi due settimane prima della data delle elezioni", si legge tra le altre cose in documenti di intelligence declassificati. Da allora TikTok ha apportato delle modifiche per tutelare l'integrità dei processi elettorali, in vista della ripetizione delle elezioni presidenziali che si terranno in Romania a maggio: “Accolgo con favore le modifiche che prevedono una migliore individuazione ed etichettatura degli account politici, un maggior numero di moderatori di contenuti in lingua rumena, l'aggiunta di 120 esperti alla Task Force per le elezioni rumene” ha detto la vicepresidente esecutiva della Commissione europea per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia Henna Virkkunen.
Leggi anche Facebook crea un feed dove si vedono solo i contenuti degli amici Il precedente caso di MetaTikTok dunque, pur non chiudendo la sua collaborazione con i fact-checkers, ha deciso di aggiungere un sistema simile alle Community notes di X sulla sua piattaforma. A gennaio Meta, per voce del suo fondatore Mark Zuckerberg, ha annunciato la cessazione del suo programma di fact-checking indipendente negli Stati Uniti. "Negli ultimi anni abbiamo sviluppato un complesso sistema per gestire i contenuti sulla nostra piattaforma", ha spiegato la società in un post sul suo blog, affermando che “questo approccio si è spinto troppo in là" e "troppi contenuti inoffensivi vengono censurati, troppe persone si trovato erroneamente chiuse nella ‘prigione di Facebook’”. Una decisione che ha avvicinato le politiche di moderazione dei contenuti su Meta a quelle in vigore su X da quando Elon Musk ha rilevato il social network, e arrivata a poche settimane dall’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump.
Chi è più vulnerabile alla disinformazioneIntanto un recente studio ha fatto luce su quali fasce della popolazione risultano essere più vulnerabili al pericolo della disinformazione: secondo la ricerca la generazione Z - cioè le persone nate dalla seconda metà degli anni ’90 all’inizio del 2010 - sarebbe quella meno capace di distinguere contenuti falsi da notizie vere, ma sarebbe anche quella più consapevole di essere vulnerabile. Anche le persone di genere non maschile, quelle con un basso livello di istruzione e quelle di tendenze conservatrici sarebbero maggiormente a rischio. E infine, l’Italia non ha brillato se paragonata ad altri grandi Paesi europei: i risultati raggiunti nei test infatti sono inferiori a quelli registrati in Germania, Francia, Regno Unito e Spagna.
Leggi anche "Gen Z è la più vulnerabile al pericolo disinformazione": lo studio Il progetto AI4TRUSTIl contrasto alla disinformazione è al centro di AI4TRUST. Il progetto, finanziato dal programma Horizon Europe dell’Unione Europea, si propone di sviluppare una piattaforma contro la disinformazione che combini l'apporto dell'intelligenza artificiale con le verifiche di giornalisti e fact-checker. AI4TRUST, di cui Sky TG24 è partner, è anche stato al centro della puntata del programma di approfondimento "Progress" andata in onda domenica 23 marzo.
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