Il Tempo, Le Febbri, La Sete (TAIGA/ADA Music Italy) è il nuovo singolo di Mille, cantautrice e artista eclettica, all'anagrafe Elisa Pucci, che inaugura con questo brano il percorso verso l’album Risorgimento, in uscita in autunno. Mille è un’artista che lascia il segno: una voce da diva d’altri tempi, una penna che si distingue, capace di commuovere, far sorridere, essere sfacciata e sensuale al tempo stesso, e un’immagine forte, riconoscibile, impossibile da dimenticare.
Elisa, partiamo dalla fine, partiamo da un titolo che è un romanzo, Il Tempo, Le Febbri, la Sete: che storia ha?
Travagliata sì, no anzi meglio lucida, ricordo che l'ho scritto soffrendo per amore. Avevo bisogno di tempo per elaborare il dolore, dunque necessitavano le febbri per sbollentare la sofferenza, il tempo per riconquistare la positività e la sete come movimento del cuore e del corpo. Passata la disperazione sgorga l'esigenza di auto guarirsi e auto consolarsi per poi tornare a nutrire la speranza. È il punto di passaggio per nuove cose.
Qual è il tuo rapporto col sabato? È più leopardiano o più travoltiano? È più Sabato del Villaggio o Febbre del sabato sera? Per altro la febbre, al plurale è anche nel titolo.
Sono leopardiana seppur nel contesto di John Travolta. Sono dei gemelli, mi chiamo Mille e dunque la molteplicità mi appartiene. In tutta onestà li eviterei entrambi per stare sul divano a contemplare i miei cambiamenti. Quando mi arrivano proposte, rispondo sempre 'porto vino bianco o rosso?' e poi non vado da nessuna parte e mi bevo una tisana sul già citato divano. Preferisco il venerdì o la domenica a pranzo.
E con la domenica visto che in Animali dici "oggi è Domenica, un giorno uguale a un altro"?
Quando ho scritto Animali, tutti i giorni erano uguali, poi lo sono diventati ancora di più con la pandemia. Lì era totale staticità. Ogni mia canzone è una fotografia di un mio momento, ora invece sono in grande movimento perché ogni giorno è diverso. I cambiamenti mi attraversano.
Chi è la bella che non si deve innamorare? E la stessa che vuole essere spogliata fino al cuore?
È sempre la stessa. Parlo a chi soffre per amore e a chi ha confidato a me le sue pene d'amore. La verità è superare la conseguenza di un amore finto e poi ripartire.
Ho letto che è un brano di ripartenza e infatti il disco si intitolerà Risorgimento, che è una parola forte, oggi spesso trascurata. Come ti è venuta? C'entra il fatto che da piccola eri la garibaldina di casa?
Noto tutti i segnali che mi arrivano e qui i puntini si sono uniti. Il mio essere la garibaldina di casa la ho notata dopo. Raccontavo a una persona il mio periodo di trasformazione e questa ha usato la parola Risorgimento... poi c'è stata l'unione: la garibaldina di casa, il nome d'arte Mille, quel periodo storico che mi affascina e poi i simboli di movimento, i moti, la ribellione, il corpo a corpo e le battaglie. Ci siamo ritrovati nel disco e mi sono ritrovata io.
Oggi quindi, che c'è di fronte a me una nuova Elisa, che senso dà alla frase "siamo animali in piena libertà" per citare ancora Animali?
Posso cambiare e modellare ma quella sono e resto. Crescendo ho avuto modo di riconoscere la mia evoluzione e il cambiamento. Sono pronta a cambiare idea, non sono scolpita nella pietra.
Il nuovo sistema solare da inventare che citi in Cucina Tipica Napoletana è quello che ruota intorno alla tua musica?
Non ero io la protagonista. Mai fatto dal vivo quel pezzo se non, e ci aggiungo forse, durante il primo tour voce e chitarra. Parla della mamma della compagnuccia che elogiava la figlia laureata e sposata con prole. io aggiungo buon per lei.
Ne La Vita le Cose parlavi della sfiga di trovarsi un lavoro lontano, tema che torna anche nel nuovo singolo quando parli di amicizie che scappano all'estero: cosa sono oggi le radici?
Le radici sono nel mio tatuaggio sul braccio con la casa sull'albero e comunque non è un luogo, sono le persone. Ora Milano è casa ma, ripeto, non è un luogo fisico.
Amare Cose Complesse se non erro ad agosto compie un anno: i baci restano divisivi?
Sì, per molti, ma per me è una questione di abitudine. Si replicano le cose dunque restano divisivi.
Una curiosità: cosa resta e ti resta dei Moseek?
Resta il fatto di avere scelto un nome facile da pronunciare (Mosik, ndr), neanche mia mamma lo sapeva dire, diceva "il complesso che c'hai". Io mi porto dentro la gioia di avere fatto quello che volevo senza limiti come poi ho continuato da solista. Davide Malvi, il batterista, è ancora con me.
Se hai voglia di dolcezza ti ordini un dessert?
Due supplì e una pizza Margherita ma nella frase non c'entrava e dunque lo ammetto, stavolta ho un po' barato.
Nel singolo che uscirà, C'est Fantastique, dici che "la gente non sc**a, non dorme e arriva stanca al 27 eppure c'est fantastique la vie": perfetta fusione di disincanto e tristezze quotidiane. Poi c'è la citazione di Fiordaliso.
La mia ironia è una conseguenza dei miei genitori, l'ironia è un vocabolario e metodo per incontrare la vita e dire le cose come stanno ma col sorriso, è sopravvivenza, altrimenti andrei in giro col bazooka. La citazione... Non Voglio Mica la Luna l'ho cantata milioni di volte, dunque l'ho inserita per un'esigenza fisiologica: dire che non vogliamo mica la luna mi sembrava necessario per raccontare quello che pensavo.
Nei video mostri un'immagine raffinata ma con un afflato testuale molto rock: ti diverte questo contrasto?
Ho il viso molto dolce che mi fa stemperare cose crude e dure, sono fatta così, i miei genitori mi hanno dato sta faccia ma anche un durezza che vado a veicolare. Non scelgo, seguo quello che sono. Il disco nei testi è crudo e diretto come io sono e mi lascio andare a questa sincerità. Musicalmente l'approccio è organico con basso, chitarra e batteria perché molte canzoni sono nate voce e chitarra elettrica. E anche per quelle nate col piano c'è spazio per gli strumenti.
Aspettando in autunno l'album e il tour, che accadrà in estate?
Ci sarà un tour estivo anche se non ancora annunciato: a breve arrivano le date, si parte da giugno.
Approfondimento Eugenio Finardi presenta Tutto, il nuovo album di brani ineditiRetroSearch is an open source project built by @garambo | Open a GitHub Issue
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