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Eugenio Finardi presenta Tutto, il nuovo album di brani inediti

A cinquant'anni dal suo primo disco Non gettate alcun oggetto dai finestrini, arriva Tutto, il nuovo album di inediti di Eugenio Finardi. Capace di fondere il linguaggio cantautorale con una nuova forma di sperimentazione lirica e sonora, gli undici brani che compongono l’album affrontano con lucidità e sensibilità i grandi temi del presente: dalla crisi sociale e politica ai misteri dell’esistenza, passando per riflessioni su amore, destino, fisica quantistica e spiritualità. Realizzato con la produzione del suo storico collaboratore Giovanni “Giuvazza” Maggiore, Tutto contiene il featuring con la figlia Francesca, in arte Pixel, nel brano Francesca Sogna e le collaborazioni con Fiamma Cardani alla batteria nel brano La Facoltà dello Stupore e con Paolo Costa al basso nei brani Futuro, Tanto Tempo Fa, Francesca Sogna, I venti della luna e Massiccio attacco di panico.

Eugenio undici anni dopo Fibrillante arriva il nuovo album di inediti Tutto. Come nasce?

Le canzoni sono nate in maniera diversa, non abbiamo aspettato l'ispirazione ma cercato le idee anche perché nel frattempo è nata l'intelligenza artificiale e noi abbiamo ragionato su cosa non sapeva fare e una di queste cose, almeno per un paio d'anni, è il brano La mano di uno che Sa.

Hai scelto come titolo Tutto: impegnativo!

A 72 anni si è già al terzo giro di giostra, tante cose si sono già viste, c'è una danza immensa della quale siamo solo un piccolissimo gesto eppure abbiamo il dono di capirla quella danza ed è il più grosso dono che gli umani hanno conquistato con l'evoluzione: siano una piccola parte di una realtà inimmaginabile. Dante davanti al divino trovo liberazione, luce, udì il suono delle sette sfere celesti ma perde le parole per descrivere quello che ha davanti.

Si sente molto il richiamo generazionale.

Sta cambiando il modo di conoscersi, per la prima volte i figli devono insegnare ai genitori: noi abbiamo inventato gli attrezzi ma loro ci insegnano a usarli. In questo nostro momento loro conoscono un mondo diverso dal nostro per cui non mi aspetto che Tutto abbia successo sotto i 35 anni, la semantica è cambiata, è tutto  diverso.

Il nuovo singolo è Futuro, un brano proiettato davvero avanti nel tempo.

Parla di un futuro tra 200, 300 anni quando la tecnologia ci aiuterà a salvarci dai guai in cui ci siamo ficcati. La mia urgenza è il pianeta, appena piove...diluvia e ancora ce la meniamo con le lotte di condominio anziché far crescere tre miliardi alberi per salvare il pianeta. Dal Vietnam in avanti le guerre e ho vissute tutte e guardo dove siamo: l'unità di tutti deve essere per la salvezza del pianeta.

Siamo una umanità Never Give Up?

E' un messaggio della mia generazione, non cambiare e resisti. Non sento differenza tra Pergolesi e Peter Gabriel, poi è vero non conosco i rapper tranne Missy Elliott. La storia della musica è un continuum, Scarlatti per me era già Rock.

Temi l'Intelligenza Artificiale?

Non ci dominerà con la violenza ma ci sedurrà.

Che puoi anticiparmi del tour che debutterà il 16 maggio a Fiorano Modenese?

Comprenderà tutta la mia storia, ci saranno 5, 6 pezzi di Tutto, il ventesimo disco di inediti, ma ripercorrerò i miei 50 anni di musica. I brani del passato saranno riproposti in originale ma con gli strumenti di oggi: immagina La Radio simile all'originale con una trasposizione per nuovi strumenti.

Hai accennato a Dante senza parole in Paradiso. Tu che rapporto hai con le parole?

Ho il senso del relativismo delle parole, mia mamma era americana dunque vivo con due lingue. Ho avuto due di tutto, due madri, due nazioni, due sistemi giudiziari, due codici morali ma una sola musica. Tengo molto alle parole che canto ma ci sono contenuti politici, morali, sentimentali espressi dal lessico musicale. C'è la parola musicata e ci sono musicisti che scrivono anche parole. Della prima categoria fanno parte, per citare qualche nome, Ivano Fossati, Lucio Dalla e Fabrizio De André).

Nell'album iconico Diesel c'era il brano Giai Phong: che effetto ti fa ripensarlo oggi che siamo circondati dalle guerre?

Ho osservato immagini di giovani con un futuro davanti in occasione del 25 aprile, un po' come i giovani che sono entrati liberi a Saigon ma seguiti da un totalitarismo dove i burocrati vincono suo sognatori.

Sei disilluso?

Col primo disco a 20 anni credevo di avere le soluzioni del mondo in tasca, oggi no.

Il presente non merita canzoni?

Ho scritto del sul Vietnam, su Sabra e Shatila, non ho scritto solo canzoni d'amore, ho testimoniato di politica e ideali ma oggi con i social, e io da tempo ne sono fuori, non so, mi vergogno di quello che sto lasciando ai miei figli, vediamo ripetersi gli stessi errori.

Infine ti chiedo se è vero che questo sarà l'ultimo disco.

Non in assoluto ma potrebbe essere l'ultimo di inediti. Sono passati 11 anni da Fibrillante, fra 11 ne avrò 84 e mi piacerebbe essere qui con voi e dirvi che vi avevo mentito. La mia una case history, posso testimoniare su cosa non fare in una carriera, ho sbagliato tutto a livello di marketing mentre a livello artistico ho fatto di tutto, tranne il repetio greco che ha i quarti di tono e dunque non mi appartiene!

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