Jon Batiste, musicista Premio Oscar per la miglior colonna sonora per il film "Soul", arriva in Italia per due date, a Milano e Roma, con il "Maestro Tour", performance in cui porterà i classici della sua formazione artistica ma anche alcune sorprese. Sul palco solo un pianoforte e un campionatore, per un concerto intimo mai visto prima: “Spero di far apprezzare a ciascuno di voi il dono della musica, non vedo l’ora di vedervi tutti in Italia” ci ha raccontato Jon Batiste in questa intervista
"Maestro Tour", due date in Italia, a Milano e RomaIl collegamento si sta finalizzando, ma nell’attesa sento Jon Batiste scaldare la voce solo come lui sa fare. Qualche nota, canticchia e poi, delicatamente, si sente Hello, Hello: la telecamera si accende e il suo viso radioso precede un sorriso, prima dei nostri saluti. “Maestro, ogni volta che sento la sua voce sono felice” gli dico. Lui sorride e mi dice: “That’s the good viiiibe!” prima di ridere divertito insieme a me. Jon Batiste è a Los Angeles quando inizia a raccontarmi del Maestro Tour, una serie di concerti che lo porterà a suonare per due date anche in Italia, il 15 giugno a Milano e il 16 a Roma. Batiste non vede l’ora di arrivare nel nostro paese per questi appuntamenti che non saranno solo concerti, ma delle vere esperienze musicali. Da Jon Batiste, nato e cresciuto a New Orleans, città ricca di contaminazioni musicali straordinarie, non si sa mai cosa aspettarsi. O meglio: si sa che ci sarà sempre qualcosa di magico, proprio come quella magia che solo lui, con il suo pianoforte, sa creare. Prima di chiedergli se ci può svelare qualche particolare dei concerti che farà in Italia, iniziamo a parlare proprio della sua città natale, New Orleans. NOLA è stupenda ma solo vivendola, anche per pochi giorni, si può capire perché è così speciale. Anzi magica. È una città che ha sofferto molto, ma si è saputa rialzare, soprattutto dopo l’uragano Katrina. Ed è tornata più bella di prima.
New Orleans, dove tutto è iniziato: "Un posto speciale, la musica è vita quotidiana"Ne parliamo insieme e gli dico che ci sono stata due volte, e che proprio del melting pot di culture, musiche e razze mi sono proprio innamorata. Gli chiedo anche se crescere lì ha plasmato il suo modo di fare musica nel corso degli anni e della sua carriera, visto che ciò che ha l’ha sempre contraddistinto è anche la fierezza di essersi formato come musicista proprio a NOLA: “New Orleans? È un luogo speciale per me. Non esiste una città come NOLA, è casa. La musica è parte della vita quotidiana di tutti: non è intrattenimento, è proprio un modo di vivere. È una scelta di vita. Non c’è niente di artefatto: la musica che suoniamo lì è vera, ed è proprio questo su cui si basa anche la musica che compongo io…essere nato e cresciuto lì, ed aver iniziato a suonare nei club della città, mi ha formato e fatto capire che voglio portare avanti quella verità musicale che si respira solo a NOLA. È tutto vero. La musica è vita, ci fa sentire parte di una comunità. E non c’è nulla di più bello” mi racconta.
Maestro Tour: Jon Batiste, pianoforte, microfono e campionatoreLa nostra conversazione prosegue sull’importanza del pianoforte, strumento che da sempre è parte della vita di Jon Batiste, che lui stesso definisce il suo migliore amico. “Mi capita anche di parlare attraverso il pianoforte” aggiunge il musicista, che poi mi racconta di più proprio di questo tour: “Negli Stati Uniti è già iniziato il Maestro Tour, che vede solo un pianoforte al centro del palco, con un microfono e un campionatore. Suono i brani della mia storia artistica, da Beethoven a Mozart, Thelonious Monk e Duke Ellington. Porto sul palco anche brani che identificano il luogo in cui suono: quando sarò a Milano e Roma porterò delle canzoni che si ispirano a queste città e appartengono ad esse. Nei miei viaggi mi piace l’idea di fare dei programmi di sala proprio per il luogo in cui mi trovo, e con il mio pianoforte posso fare ciò che voglio: inizio con i classici, proseguo con le mie canzoni più famose e poi con alcuni brani unici per quel concerto.”
"In questi concerti si può vivere il dono della musica"Brani unici, come i suoi concerti. Lo scorso anno ero a Coachella, e Jon Batiste non era solo sul palco: in quell’occasione, che più di un concerto è stata un’esplosione positiva di suoni, una vera festa in musica, c’erano quaranta musicisti insieme a lui. L’esatto opposto del Maestro Tour, quando lui sarà il solo protagonista in scena. Gli chiedo come si sente all’idea di affrontare questo viaggio musicale, soprattutto perché non deve essere semplice affrontare platee differenti ogni sera, unicamente con il suo pianoforte. Jon Batiste annuisce e spiega: “Mi sento come se stessi scalando una montagna da solo. Mi piace poter affrontare questa sfida e la libertà che il contesto mi dà, soprattutto per vivere ogni istante con le persone in sala. È come se stessimo creando qualcosa tutti insieme, come se fossimo tutti parte di una chiesa creativa, un’unica comunità, ed è bellissimo. Nel mio concerto ci sono dei momenti in cui sembra di essere ad uno show ricco di rock & roll, ma anche istanti più intimi, in cui molte persone si commuovono. Mi parlavi di Coachella: l’anno scorso eravamo tantissimi sul palco! Mi piacciono i concerti esplosivi proprio come quello che abbiamo fatto a Indio, ma questo è speciale: è un’esperienza che fa vivere il dono della musica, ma anche la purezza della mia anima, qualcosa che succede soltanto quando un artista è veramente in grado di farlo. C’è chi tra il pubblico vive quella libertà e quella connessione che non si sente in nessun altro concerto”.
Approfondimento Jon Batiste a Sky Tg24: "Beethoven Blues, cura per la quotidianità" "I concerti del Maestro Tour sono una cura"Ma cosa porta a casa Jon Batiste, dopo uno show come questo? “Questa è una modalità quasi naturale per me, è come se fossi nel salotto di casa mia a suonare. E questo mi rigenera. Un artista impiega un sacco di energie ogni sera, conscio del fatto che sta donando qualcosa alle persone in sala. Ma non sempre quella performance può dare forza all’artista stesso: magari non è abbastanza, o forse non va come dovrebbe. Per me, i concerti del Maestro Tour sono una cura: non mi permettono soltanto di parlare al pubblico, ma anche di essere una forma di guarigione per chi mi sta ascoltando. Sono live molto speciali, sono momenti di vita, ma su un palcoscenico” aggiunge l’artista.
"Con me a Milano e Roma ci sarà qualche ospite"Chiediamo a Jon Batiste se ci saranno sorprese ai concerti di Milano e Roma, e se sta pensando ad alcuni ospiti. Lui mi guarda e sorride dicendo: “Ma allora lo sai! Sono grato che alcuni dei più bravi artisti italiani siano diventati miei amici, e con alcuni ho anche collaborato ma non dirò nulla in questi concerti. Ci sarà un ospite speciale, o forse due, chissà!"
I return to wonder, il libro e il tour con la moglie Suleika JaouadOsservo la sua felpa, dove leggo la scritta I retun to wonder, ovvero ricomincio a meravigliarmi. Nel mondo in cui viviamo, meravigliarsi può sembrare qualcosa di strano, che forse diamo per scontato. Chiedo a Jon Batiste se, con questo tour, spera di farci meravigliare di nuovo. Lui non esita neanche un secondo e mi racconta che questa frase è parte di un libro scritto dalla moglie, la giornalista e autrice Suleika Jaouad, che stanno portando insieme in tour negli Stati Uniti proprio in questi giorni. “Il titolo del libro è The book of alchemy, io e mia moglie condividiamo l’idea che tutti abbiamo uno spirito creativo dentro di noi, che ci può regalare gioia. Soprattutto quando non ci sono degli obiettivi da raggiungere, ma cerchiamo di valorizzare il momento e la felicità nel fare ciò che ci piace. È un augurio che faccio a tutti: trovare la propria parte creativa e viverla, al meglio” aggiunge. Prima di salutarci, ringrazio Jon Batiste per la sua musica e per il viaggio che sta affrontando con la moglie Suleika. Lui mi saluta e con il suo enorme sorriso mi ricorda che ci vedremo in Italia, per il Maestro Tour.
Approfondimento Elezioni Usa 2024, Jon Batiste: "La mia musica per un’America guarita" TAG:RetroSearch is an open source project built by @garambo | Open a GitHub Issue
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