Tra le sue strade si respira arte, cultura e soprattutto design. Perché quello di Brera è il distretto più antico, cuore di questa intensa Design Week.
Nell'800, proprio per la presenza della Pinacoteca, ma anche di laboratori ed atelier, diventa il quartiere degli artisti. Ora conta ben 204 showroom permanenti ea questi, durante la settimana del design, si aggiungono espositori temporanei che rendono questo piccolo quartiere il posto dove stare.
Un mix di tradizione e modernità rende unico questo distretto, che in occasione dell'edizione della Design Week milanese sposa il tema di Fuorisalone, mondi connessi.
Installazioni interattive ed immersive come la Portanuova Vertical Connection , creata con Stefano Mancuso, neurobiologo delle piante ed esperto di botanica; o la Prima Notte di Quiete presentata da Loro Piana e Dimoremilano nel Cortile della seta.
Fino alla suggestiva Biblioteca della Luce nel cortile d'onore della Pinacoteca.
Nei chiostri dell'Università Statale di Milano c'era invece Re-Creaction , centro dei progetti diffusi del magazine Interni. Una mostra che ha riunito designer, architetti e artisti internazionali con i loro progetti per un futuro migliore.
C'era, per esempio, Wind Labyrinth , opera immersiva progettata da Piero Lissoni per Sanlorenzo, che ha tradotto l'essenza della navigazione in un'esperienza avvolgente. C'era l'interpretazione della piazza contemporanea secondo Amazon Plaza , e poi c'era The Gift , un prato fiorito di 250 metri quadrati per un'esperienza immersiva in cui la natura era protagonista.
Nell'oasi verde dell'Orto Botanico sventolavano invece le bandiere della guerra di Philippe Starck, per un design capace anche di far riflettere.
Superdesignshow, Happiness il tema di quest'annoQuartiere Da Brera al Tortona. Qui nel 2000 inaugurava il primo grande evento di design contribuendo a creare il fenomeno del Fuorisalone. Un'iniziativa rivoluzionaria nata dalla visione di Gisella Borioli e Flavio Lucchini, e che portò in via Tortona il concetto di un complesso espositivo aperto alla sperimentazione. Oggi dopo 25 anni Superstudio Più è ancora un punto di riferimento della Design Week e Superdesignshow un appuntamento davvero da non perdere.
C’erano oggetti realizzati con materiali organici come il bambù, ed altri con materiali urbani recuperati da incidenti; e poi creazioni fatte con preziosissimi tessuti fino a installazioni rese immersive ed interattive grazie all’intelligenza artificiale. Materiali capaci di respirare e filtrare l’inquinamento, similpelli proveninneti dal riciclo del pvb, un film presente all’interno dei parabrezza delle automobili. Perché nulla si crea, nulla si distrugge: tutto si trasforma.
Cuore dell’evento, Unforgettable 25 years of happy design, la mostra curata da Giulio Cappellini per celebrare i 25 anni di Superstudio.
Perché il design è oggetto di affezione, ricordo, pezzo che fa piacere avere accanto, sa raccontare qualcosa di te e che può anche fare bene.
Rossana Orlandi e l’evoluzione di RoGuiltlessplasticVarcando la soglia del meraviglioso cortile che conduce nel quartier generale di Rossana Orlandi si entra in una vera e propria galleria delle meraviglie. Siamo da Rossana Orlandi, guru del design e indiscussa talent scout. Qui Rossana Orlandi presenta Ro Collectible 2025, una personale ricognizione sul design contemporaneo con oltre 80 artisti provenienti da tutto il mondo.
Opere narranti per un design da vivere attraverso tutti i cinque sensi, senza sottrarsi al necessario confronto con la sostenibilità.
Legno e materiali di riciclo come il mattone, grazie ai designer scoperti da Rossana Orlandi, diventano pezzi straordinari.
Gli appartamenti della Design WeekShowroom, mostre, installazioni. Milano Design Week era però anche l’occasione per vistare palazzi storici e residenze private allestite come se fossero dei veri e propri appartamenti dove protagoniste sono le diverse anime dell’abitare.
Un esempio è l’appartamento di Artemest presentato quest’anno a Palazzo Donizzetti, storica dimora nel cuore di Milano. Qui Artemest, che celebra quest’anno il suo decimo anniversario, ha messo in mostra le molteplici declinazioni dell’alto artigianato e del design italiano. Sei allestimenti progettati e realizzati da sei prestigiosi studi internazionali di interior design che hanno collaborato con oltre 180 artigiani e artisti italiani. Dal foyer al grand salon, dalla sala lettura a quella da pranza, in mostra c’è soprattutto quel fatto a mano che rende grande il Made in Italy.
In via Palermo, nel cuore di Brera, c’è invece uno
spazio privato che si apre solo per pochi. E’ il Brera Apartment, progetto di Daniele Bortotto e Giorgia Zanellato, un luogo intimo in cui lo spazio abitativo dialoga con l’arte.
Ogni dettaglio racconta di quel saper fare che ci distingue dal resto del mondo, quell’eccellenza artigiana che in questo progetto interpreta attraverso superfici, colori e materiali la memoria e la tradizione, partendo proprio dal tema di fuorisalone, mondi connessi.
Location straordinarieLa design week regala inoltre l’opportunità di visitare luoghi altrimenti inaccessibili. Palazzi che aprono le proprie porte al pubblico e mostrano, insieme alle collezioni, tutta la loro bellezza.
Come Palazzo Citterio con l’istallazione di Loewe dove 25 artisti, architetti e designer da tutto il mondo hanno presentato la loro personale interpretazione della teiera.
All'interno di Palazzo Litta c’era invece la mostra collettiva focalizzata sul tema Migrations, mentre il cortile d’onore dello storico edificio era la cornice della grande installazione realizzata dall’architetto coreano Byoug Soo Choo.
Passiamo poi a Villa Mozart, gioiello architettonico degli anni Trenta, che ha ospitato un’edizione speciale di Doppia Firma, mostra che celebra l’unione tra cultura del progetto e saper fare.
Eccezionalmente aperta al pubblico anche Santa Maria della Grazie. Nel chiostro piccolo e nella sacrestia è stato possibile ammirare Graffito di Luce, opera dell’architetto e designer Luca Trazzi, per un dialogo tra arte classica ed espressioni contemporanee.
Non solo Milano. La Design Week è arrivata anche in Brianza. Tra Villa Bagatti Valsecchi, perla architettonica del XIX secolo, le serre di Pasino, Villa Borsani e l’ex fabbrica Snia, Alcova ha presentato il suo nuovo progetto.
Per la quarta edizione di PradaFrames, il simposio curato da Formafantasma, abbiamo invece visitato una location davvero suggestiva. Alla stazione centrale di Milano, tra il Padiglione Reale e il treno Arlecchino, progettato negli anni ’50 da Gio Ponti e Giulio Minoletti, si sono svolti i talk su design, cultura e società. Il titolo di quest’anno - in Transit – non poteva trovare sede più adatta regalando anche a chi ha avuto la fortuna di accedervi una visita straordinaria.
Moda e designMilano al centro del mondo e non solo per il design. In questi giorni di fuorisalone le due anime della città, quella dell’arredo e quella della moda, si sono incontrate celebrando lo stile italiano. L’obiettivo non era solo esporre o raccontare ma offrire esperienze, creare desideri e la Design Week si è dimostrata l’occasione perfetta.
Tra le installazioni sicuramente da non perdere c’era quella di Hermes alla Pelota. Strutture sospese racchiudevano oggetti preziosi, non solo per i materiali con i quali sono realizzati, ma anche perché nati dall’ingegno e dalla manualità umana. Oggetti con un’aura, o ancora meglio, un’anima, come suggeriva il bagliore proiettato sul pavimento, simbolo del savoir faire e dell’eccellenza artigiana. La scenografia era parte integrante dell’installazione perché invitava il visitatore alla scoperta non solo di un pregiatissimo plaid, di un arazzo intrecciato a mano, di bicchieri e caraffe di vetro soffiato, ma dell’umanità che sta dietro a quell’oggetto.
25esimo anno per la collezione Armani dedicata alla casa. Negli spazi del negozio di corso Venezia il brand ha presentato la collezione Inchiostri d'Oriente . 15 vetrine per raccontare una precisa visione dell'abitare. “Una visione che intende allargare i confini, dice lo stilista, proprio in un momento in cui i confini sono diventati più stretti”. E lo ha fatto attraverso tecniche raffinate di applicazione su tessuti, legni pregiati e superfici laccate. E poi serie speciali di pezzi rivestiti di raso e velluti ricamati o dipinti a mano, una vera e propria couture dell'arredamento caratterizzato dalla stessa antica artigianalità e dalla stessa cura del dettaglio che ritroviamo sulle passerelle Giorgio Armani.
Ai chiostri di San Simpliciano abbiamo visitato Gucci | Bamboo Encounters , una mostra che il marchio ha dedicato al materiale da sempre al centro della sua creazione artigianale. Sette progetti inediti creati da designer da tutto il mondo per raccontare una storia di trasformazione e eternità: la rielaborazione in chiave contemporanea del bambù attraverso l'esplorazione di nuove possibilità espressive.
Il bianco che si unisce al verde della macchia mediterranea per la nuova collezione maiolica di Dolce&Gabbana, un omaggio alle ceramiche del sud Italia. Nello showroom di via Broggi hanno trovato spazio le nuove proposte casa del duo creativo, collezione che si arricchisce con la prima linea dedicata al tessile letto e alle proposte outdoor Saint Jean: finiture ricercate ed elevate prestazioni tecniche si uniscono allo stile iconico Dolce&Gabbana per divani e comode sedute, lettini reclinabili e tavoli da pranzo.
Nella sua boutique di via Pontaccio Etro ha presentato invece un'icona senza tempo: Arnica. Cinque fili pregiati che si intrecciano in uno jacquard Paisley. Unico disegno nel repertorio ETRO a non essere mai cambiato, il motivo Arnica è un connettore di cultura e la mostra 5 THREADS, 40 YEARS ne ha raccontato la storia, dalla sua immaginazione fino alla trasformazione in oggetti senza tempo. Un racconto immersivo che unisce natura, arte e memoria.
La chiamano commistione, contaminazione, o, utilizzando la più recente definizione, escapismo. Perché se nella settimana del Salone del Mobile il design è stato indiscusso protagonista, ormai si può dire altrettanto della moda.
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