Secondo i calcoli degli analisti, la sonda sovietica sarebbe decaduta con una velocità di impatto di circa 65-70 metri al secondo (circa 242 km/h) dopo la decelerazione atmosferica. Lanciata nel 1972 verso Venere e rimasta in orbita per oltre cinquant’anni a causa di un guasto, non è mai riuscita a lasciare l'orbita terrestre
È rientrata sulla Terra dopo più di 50 anni la sonda sovietica Kosmos 482. L'agenzia spaziale russa Roscosmos segnala che l'impatto è avvenuto nell'oceano Indiano. Secondo gli esperti dell'agenzia il veicolo sarebbe rientrato nell'atmosfera alle 8.24 italiane, in una zona a 560 chilometri a Est dell'Isola Andamana Centrale, una delle tre principali isole dell'arcipelago delle Isole Andamane, nella parte meridionale del Golfo del Bengala e caduto nell'Oceano Indiano a ovest di Jakarta. Lanciata nel 1972 verso Venere, a causa di un guasto non è mai riuscita a lasciare l'orbita terrestre.
Progetto senza titolo - 4 Il rientro“Secondo i calcoli degli specialisti di TsNIIMash (parte di Roscosmos) - si legge sul canale Telegram dell’Agenzia - la sonda Kosmos 482 è penetrata negli strati densi dell’atmosfera terrestre alle 9:24 ora di Mosca, 560 km a ovest dell’isola di Middle Andaman, ed è caduta nell’Oceano Indiano a ovest di Giacarta”.
Il rientro è stato seguito dalla rete dei sensori europei, che comprende anche quelli italiani che si trovano in Emilia Romagna, Sardegna e Basilicata. Proprio dalla Sardegna intorno alle 5 del mattino era stato avvistato l'ultimo passaggio sull'Italia, avvenuto sulla zona tirrenica mentre la sonda sfrecciava a 28mila chilometri orari. L'ultima traiettoria in assoluto è stata invece osservata dalla Germania, da uno dei sensori della rete dell'Eu-Sst. È stata rilevata alle 8.05 e a quel punto, per avere la conferma della caduta, si è preferito attendere il passaggio successivo sulla Germania, che però non è avvenuto. È stata questa la conferma che la caduta era avvenuta. Non c'è al momento alcuna notizia sull'area nella quale la sonda potrebbe essere caduta.
Le previsioni più recenti sulla caduta incontrollata della sonda sovietica Kosmos 482 avevano ridotto al minimo, se non escluso, il rischio che questo oggetto dal diametro di un metro e pesante quasi 500 chilogrammi cadesse sull'Italia. Quello che potrebbe essere stato l'ultimo passaggio sull'Italia del relitto spaziale è stato fotografato dall'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope. "La ripresa - dice - è stata ottenuta da Roma, poco prima dell'alba: si notano la costellazione di Cefeo e, sulla sinistra, la Stella Polare" e Kosmos 483 "appare come una traccia che entra nell'immagine dall'alto, puntando poi verso l'angolo in basso a destra". Appare tratteggiata perché la somma di quattro riprese e "il fatto che ciascun segmento appaia di lunghezza diversa - osserva l'astrofisico - dipende dalla velocità angolare dell'oggetto, rapidamente variabile".
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