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Gli arsenali nucleari di India e Pakistan
Introduzione
Una tensione lunga più di settant'anni quella tra India e Pakistan, che ruota attorno al Kashmir, e che più volte è sfociata in guerra. Scontri armati all'ombra del rischio nucleare tra due potenze dotate dell'arma atomica.
Quello che devi sapere Testate nucleari
- Le stime dicono che l'India nel 2020 aveva fra le 140 e le 150 testate nucleari nei propri arsenali. Più datate - risalgono al 2012 - le ipotesi sull'arsenale del Pakistan: la stima è di 90-110 testate nucleari. Secondo l'archivio per il disarmo, il Pakistan oggi ne avrebbe 165 e l'India 160.
Per approfondire: India-Pakistan, forti esplosioni all'aeroporto indiano di Jammu in Kashmir
L'aviazione
- L'India ha 48 aerei in grado di lanciare l'atomica: 32 cacciabombardieri Mirage 2000H e 16 cacciabombardieri Jaguar IS. L'India ha recentemente acquistato dalla Francia 36 caccia Rafale per potenziare la propria flotta aerea. Il Pakistan ha 36 aerei per lanciare bombe nucleari, tre caccia Mirage III e Mirage V. Oltre ai caccia Mirage, il Pakistan ha a disposizione degli F-16 che potrebbero essere equipaggiati con delle testate nucleari, ma che si ritiene non siano utilizzabili per questo scopo.
Su Insider: Crisi India-Pakistan, i motivi e le origini di un conflitto mai chiuso
La potenza marittima
- L'India ha 16 sottomarini di cui 2 che possono portare armi nucleari delle classi Arihant e Arighant 12 che possono imbarcare fino a 12 missili nucleari l'uno. New Delhi ha inoltre in corso un programma da 13 miliardi di dollari per portare la flotta nucleare a 4-6 sottomarini. Il Pakistan ha tre sommergibili SSB con armi atomiche il cui numero per unità è imprecisato. Il Pakistan ha testato tra il 2017 e 2018 dei missili il cui utilizzo anche con testate nucleari può avvenire dai suoi SSB
L’esercito
- L’esercito indiano può contare su 2.148.000 effettivi, di cui 1.248.000 in servizio attivo e 900 mila riservisti, mentre quello pakistano conta 1.295.000 effettivi di cui 560 mila in servizio e 735 mila riservisti. Un vantaggio che si nota anche nel numero di persone eventualmente arruolabili: l’India ha infatti circa 470 milioni di persone in età militare mentre il Pakistan 60. In più Nuova Delhi ha una capacità di mobilitazione superiore rispetto al suo rivale: dalle 4 alle 6 settimane rispetto alle 8/12 pakistane
Le riserve di combustibile e acqua
- Anche sulle riserve di acqua e combustibile il Pakistan parte indietro rispetto agli indiani. Le riserve stimate di combustibile potrebbero garantire all’India sino a 100 giorni di combattimenti senza rifornimenti esterni mentre al Pakistan solo 20. A livello generale, si stima che l’India possa sostenere operazioni belliche intense per 2/6 mesi mentre il Pakistan per 14 giorni/2 mesi. A far la differenza sono soprattutto le risorse d’acqua, che permettono all’India di essere autosufficiente dal punto di vista agricolo mentre il Pakistan è dipendente dall’India per l’approvvigionamento acquifero e conseguentemente alcuni settori della sua agricoltura possono risentirne
La prima guerra tra India e Pakistan
- La prima guerra avvenne nel 1947, per il dominio dell'allora stato principesco del Jammu e Kashmir, a pochi mesi dal momento storico in cui le due nazioni appena nate avevano ottenuto l'indipendenza. Nell'ottobre di quell'anno milizie tribali appoggiate dal Pakistan invasero il Jammu e Kashmir, che allora apparteneva al Maharaja Hari Singh, che chiese aiuto all'India, e lo ottenne, in cambio del passaggio dello stato all'Unione Indiana. Delhi inviò le sue truppe, dando vita ad un esteso conflitto. La mediazione delle Nazioni Unite portò al cessate il fuoco, ma nessuno dei due paesi accettò di demilitarizzare l'area fino a quando non si fosse tenuto un referendum che avrebbe dovuto consentire ai kashmiri di scegliere tra India e Pakistan. Ci vollero due anni per la tregua, con il Kashmir diviso in due parti. La ferita della divisione, e del referendum mai tenuto, è la ragione profonda che ha alimentato da allora la tensione tra i due Paesi
La seconda guerra tra India e Pakistan
- Il secondo conflitto, nel 1965, fu una guerra lampo, scatenata dopo la strategia di infiltrazione di migliaia di militari pachistani nel territorio del Kashmir indiano per innescare una rivolta: la controffensiva militare indiana si allargò ad un combattimento su ampia scala, lungo il confine internazionale
A fianco del neonato Bangladesh
- Cinque anni dopo, Delhi scese in campo a fianco del Bangladesh, l'allora Pakistan orientale, nella sua guerra di indipendenza. Il Pakistan umiliato dovette accettare la nascita del Bangladesh
Il quarto conflitto nel 1999
La terza guerra arrivò dopo oltre 30 anni di pace, nel 1999, a Kargil. Anni durante i quali entrambi i due Paesi avevano accresciuto notevolmente la capacità militare, divenendo potenze nucleari. Con una sostanziale discrepanza: a differenza di Delhi, la dottrina nucleare di Islamabad non esclude la possibilità di usare armi nucleari tattiche anche in risposta ad un attacco convenzionale
I rischi
- Dal 1999, l'inimicizia costante tra i due Paesi ha rischiato di deflagrare nuovamente almeno due volte: nel 2016 per un attacco terroristico alla base militare di Uri, nel 2019 per l'attacco mortale contro un convoglio a Pulwana. A pesare il continuo proliferare di azioni di guerriglia contro lo status quo del Kashir, alimentato da militanti indipendentisti ma anche da gruppo affiliati all'Isis. In entrambe le occasioni Delhi ha risposto con attacchi mirati in territorio pachistano, definiti "chirurgici". Come accaduto anche con l'azione avvenuta pochi giorni fa, definita dall'esercito indiano "concentrata, misurata e priva di intenzioni di escalation". Ancora una volta, Delhi attribuisce al Pakistan la responsabilità dell'avvio di una eventuale quarta guerra dopo il drammatico attacco terroristico ai turisti a Pahalgam.
Per approfondire: India Pakistan, perché si combatte nel Kashmir: storia del conflitto
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