Secondo fonti diplomatiche dei Paesi del Golfo persico Donald Trump sarebbe pronto ad annunciare il riconoscimento dello Stato della Palestina. Lo riporta il Jerusalem Post, ricordando come da giorni circolino le voci di una grande e imminente annuncio da parte del presidente americano atteso nei prossimi giorni in Medio Oriente dove parteciperà anche al summit dei Paesi del Golfo ospitato dall'Arabia Saudita.
Gli Stati Uniti hanno annunciato che Israele non parteciperà al piano di distribuzione di aiuti alimentari alla Striscia di Gaza, dove il cibo scarseggia da quando Israele ha deciso di bloccare tutte le consegne più di due mesi fa. "Gli israeliani saranno coinvolti nel garantire la necessaria sicurezza militare, perché questa è una zona di guerra, ma non saranno coinvolti nella distribuzione del cibo o nel suo trasporto a Gaza", ha affermato l'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Mike Huckabee in una conferenza stampa.
Intanto, Usa e Israele hanno discusso "al livello più alto" della possibilità che Washington guidi un governo temporaneo nel periodo successivo alla guerra nella Striscia di Gaza. Le fonti hanno aggiunto che le discussioni si sono concentrate sull'opzione di istituire un governo di transizione guidato da un funzionario americano che supervisionerebbe Gaza finché non sarà smilitarizzata e stabilizzata e finché non sarà istituito un governo palestinese.
L'inviato di Donald Trump per il Medio Oriente Steve Witkoff terrà nuovi colloqui con l'Iran domenica in Oman. Lo riferiscono fonti informate alla Afp.
Gli approfondimenti:
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
56 minuti fa
Silvestri (M5s): "Vogliamo l'embargo totale sulle armi d'Israele""In commissione Esteri ho chiesto al governo di sapere se stiamo continuando a spendere i soldi delle tasse dei cittadini e delle cittadine italiane per comprare armi dal governo Netanyahu, cioè da chi sta compiendo un genocidio ai danni del popolo palestinese. Ci hanno risposto di sì perché 'la valutazione politica degli acquisti delle armi segue riflessi di legge' e non è una valutazione che facciamo da Paese a Paese". Lo dichiara sui social Francesco Silvestri, deputato M5S. "Tutto questo come se in questo momento Israele fosse un Paese uguale agli altri. No: è un Paese il cui governo sta compiendo un genocidio e quindi serve un embargo totale, sia negli acquisti che nella vendita di armi. Sono mesi che il Movimento 5 Stelle continua a chiederlo".
12:29
Media Israele: "Trump riconoscerà lo Stato della Palestina"Secondo fonti diplomatiche dei Paesi del Golfo persico Donald Trump sarebbe pronto ad annunciare il riconoscimento dello Stato della Palestina. Lo riporta il Jerusalem Post, ricordando come da giorni circolino le voci di una grande e imminente annuncio da parte del presidente americano atteso nei prossimi giorni in Medio Oriente dove parteciperà anche al summit dei Paesi del Golfo ospitato dall'Arabia Saudita. Negli ultimi giorni diversi media statunitensi hanno parlato della frustrazione di Trump per la linea portata avanti dall'alleato Benyamin Netanyahu, con il quale sarebbe calato il gelo.
11:24
Appello dei gruppi al Pe: "Crisi a Gaza intollerabile"Noi, leader dei gruppi politici Ppe, S&D, Renew Europe, Verdi/Efa e Left al Parlamento Europeo, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la minaccia di un'ulteriore escalation militare nella Striscia di Gaza e protestiamo contro tutte le violazioni del diritto internazionale in questo conflitto, comprese tutte le dichiarazioni che prevedono cambiamenti territoriali o demografici nella zona". Lo fanno sapere i gruppi in una nota. Non si sono associati all'iniziativa Ecr e i Patrioti per l'Europa. "Chiediamo un intervento internazionale immediato ed efficace per alleviare l'intollerabile crisi umanitaria a Gaza". "Chiediamo un'azione internazionale immediata ed efficace per alleviare l'intollerabile crisi umanitaria a Gaza, sullo sfondo del blocco imposto dal governo israeliano che impedisce agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione civile che vive in condizioni disumane", si legge. "Ribadiamo il nostro appello al pieno rispetto del diritto internazionale umanitario e condanniamo qualsiasi atto di politicizzazione o militarizzazione degli aiuti umanitari. Chiediamo alle autorità israeliane di intervenire immediatamente, in cooperazione con le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie, per garantire l'accesso illimitato all'assistenza umanitaria essenziale alla popolazione palestinese di Gaza. Chiediamo la cessazione immediata e duratura delle violenze. Esigiamo il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti. Condanniamo qualsiasi dichiarazione che proponga lo sfollamento forzato di persone o modifiche territoriali, insistendo sul pieno rispetto del diritto internazionale. Chiediamo inoltre che si ponga fine all'impunità per le flagranti violazioni del diritto internazionale umanitario commesse durante le ostilità", proseguono. "Continuiamo a chiedere che l'Ue compia sforzi diplomatici proattivi per giungere a un cessate il fuoco permanente. Ribadiamo l'impegno del Parlamento europeo a favore di una soluzione negoziata che preveda due Stati, sulla base dei confini del 1967, con Israele e Palestina come vicini democratici e sovrani con Gerusalemme come capitale condivisa, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, quale unica via praticabile per una pace e una stabilità durature in Medio Oriente. Ribadiamo che non vi può essere alcuna prospettiva di pace, sicurezza e stabilità per Gaza, né di riconciliazione tra la popolazione israeliana e quella palestinese, fintantoché Hamas continuerà a svolgere un ruolo nella Striscia di Gaza. L'entità della distruzione e delle sofferenze umane a Gaza richiede un impegno internazionale globale da parte dell'Ue e della comunità internazionale. Plaudiamo pertanto al lavoro svolto dai paesi arabi per un piano di ricostruzione credibile per Gaza, che possa anche fungere da piattaforma per la pace e la sicurezza regionali".
10:35
Tajani: "L'Ue dev'essere più protagonista di pace nel mondo"Un'Europa "più centrale" e "protagonista di pace nel mondo" è quanto auspicato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un messaggio inviato agli studenti del Ventotene Europa Festival 2025, nel quale prefigura una "Rivoluzione pacifica, con una serie di modiciche all'assetto politico dell'Ue, compresi l'elezione diretta del presidente e l'abbandono dell'unanimità nelle decisioni. "Il primo messaggio al mondo di Papa Leone XIV, 'La pace sia con voi!' - scrive Tajani -, è un richiamo alla responsabilità di tutti, da chi ha ruoli di Governo a ogni cittadino, credente o meno, a impegnarsi costantemente per la pace. L'Unione europea è nata con questo obiettivo che ne rappresenta l'essenza profonda. In un momento così delicato nello scenario mondiale, l'unico modo per guardare al futuro con fiducia è sapersi parte di questa grande Casa comune chiamata Europa e non c'è luogo più simbolico che Ventotene per ricordare il ruolo chiave che l'Italia e gli italiani hanno avuto e avranno per il successo dell'Unione Europea. L'edizione di quest'anno del Ventotene Europa Festival, scrive ancora, "è opportunamente dedicata a un tema urgente oggi per tutti i partner europei, scossi dalla guerra in Ucraina e dalle politiche di riarmo decise da Bruxelles: si andrà verso una maggiore integrazione o verso una disintegrazione dell'Unione? Personalmente - aggiunge Tajani - auspico per l'Europa una visione di lungo periodo unitaria, pragmatica, realistica. Serve una 'rivoluzione pacifica' che permetta all'Europa di essere più centrale, a partire dalle riforme istituzionali sempre più urgenti: un solo presidente eletto direttamente i cittadini, che sia Presidente della Commissione e presidente del Consiglio, oltre a dare più potere al Parlamento europeo, che deve avere finalmente l'iniziativa legislativa. E poi il progressivo allontanamento dalle decisioni all'unanimità, per essere più efficaci di fronte alle sfide globali e una vera difesa europea, che non significa essere guerrafondai ma garantire più sicurezza ai nostri confini e nelle nostre strade, oltre a poter essere protagonisti di pace nel mondo", conclude Tajani.
09:46
Ministro Iran visita Arabia Saudita in vista del tour di Trumpl ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha lasciato Teheran questa mattina per Gedda, in Arabia Saudita. Visiterà anche il Qatar nel pomeriggio per partecipare a una conferenza sul dialogo Iran-Arabia Saudita. Citato dall'agenzia Irna, Araghchi ha dichiarato ieri che la sua visita a Riad si svolgerà in continuità con le consultazioni bilaterali con i sauditi sul dialogo in corso fra Iran e Stati Uniti. "Teheran ritiene che qualsiasi possibile accordo con Washington dipenda in larga misura dalle preoccupazioni dei Paesi della regione circa le attività nucleari dell'Iran e anche dai loro interessi comuni con l'Iran". Teheran e Washington hanno in programma un quarto round di colloqui in Oman domani. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha intenzione di visitare Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti fra il 13 e il 16 maggio.
08:27
Media: "L'Iran si prepara a consegnare lanciatori alla Russia"L'Iran si prepara a consegnare alla Russia lanciatori Fath-360 per missili balistici a corto raggio che, secondo gli Stati Uniti, Teheran aveva già inviato a Mosca l'anno scorso per essere utilizzati contro l'Ucraina: lo scrive l'agenzia di stampa Reuters, che cita due funzionari della sicurezza occidentali e un funzionario regionale. Con una gittata di 120 km, i Fath-360 fornirebbero alle forze armate di Mosca una nuova arma da usare contro le truppe ucraine in prima linea, gli obiettivi militari nelle vicinanze e i centri abitati vicino al confine con la Russia, secondo gli analisti.
08:11
Borrell: "A Gaza Israele sta commettendo un genocidio"Josep Borrell, l'ex Alto Rappresentante della Politica estera Ue ha accusato Israele di "genocidio" a Gaza. "Stiamo assistendo alla piu' grande operazione di pulizia etnica dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, con l'obiettivo di creare una splendida meta turistica una volta che tutte le milioni di tonnellate di macerie saranno state rimosse da Gaza e i palestinesi saranno morti o se ne saranno andati", ha affermato il politico spagnolo, citato dal Guardian, facendo riferimento al piano per la Striscia proposto dal presidente Usa Donald Trump che prevede una ricostruzione in stile 'Riviera'. "Sappiamo tutti cosa sta succedendo li', e abbiamo tutti sentito gli obiettivi dichiarati dai ministri di Netanyahu, che sono chiare dichiarazioni di intenti genocidi.
07:12
Unrwa: molto difficile distribuire gli aiuti a Gaza senza l'OnuÈ "molto difficile" immaginare di distribuire aiuti umanitari a Gaza senza l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha affermato venerdì un portavoce dell'organizzazione. "È impossibile sostituire l'Unrwa in un posto come Gaza. Siamo la più grande organizzazione umanitaria", ha dichiarato la portavoce Juliette Touma in una conferenza stampa ad Amman. Dal 2 marzo non è più consentito l'ingresso di aiuti umanitari nel territorio palestinese, dove vivono 2,4 milioni di persone. Israele ha ripreso la sua offensiva il 18 marzo. Le autorità israeliane affermano che il blocco mira a costringere Hamas a rilasciare gli ostaggi ancora detenuti a Gaza dopo l'attacco senza precedenti del movimento islamista del 7 ottobre 2023. Israele, che accusa Hamas di dirottare gli aiuti, ha anche suggerito di distribuirli ai centri controllati dai militari, una proposta ampiamente criticata dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni umanitarie. "Non parteciperemo ad alcuna operazione di aiuto che non rispetti i nostri principi umanitari di indipendenza, umanità e imparzialità", ha affermato venerdì Rolando Gomez, portavoce delle Nazioni Unite a Ginevra.
07:07
Usa annunciano distribuzione di aiuti a Gaza senza IsraeleGli Stati Uniti hanno annunciato che Israele non parteciperà al piano di distribuzione di aiuti alimentari alla Striscia di Gaza, dove il cibo scarseggia da quando Israele ha deciso di bloccare tutte le consegne più di due mesi fa. "Gli israeliani saranno coinvolti nel garantire la necessaria sicurezza militare, perché questa è una zona di guerra, ma non saranno coinvolti nella distribuzione del cibo o nel suo trasporto a Gaza", ha affermato l'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Mike Huckabee in una conferenza stampa.
RetroSearch is an open source project built by @garambo | Open a GitHub Issue
Search and Browse the WWW like it's 1997 | Search results from DuckDuckGo
HTML:
3.2
| Encoding:
UTF-8
| Version:
0.7.3