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India Pakistan, scontri e lancio di missili al confine in Kashmir: decine di morti

Una deflagrazione ha scosso l'aeroporto di Jammu, nel Kashmir amministrato dall'India. Ieri sera, in un appello alla nazione, il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif aveva detto che Islamabad "vendicherà" chi è stato ucciso dall'India. I morti accertati sinora su entrambi i lati della frontiera sono 43

Forti esplosioni hanno scosso l'aeroporto della città di Jammu, nel Kashmir amministrato dall'India, mentre prosegue lo scontro militare tra India e Pakistan. A riferirlo è stata una fonte della sicurezza, precisando che la causa delle esplosioni non è stata immediatamente determinata, poiché entrambi i Paesi si sono accusati a vicenda di aver effettuato attacchi con droni sul loro territorio oggi.

Secondo fonti militari indiane, la deflagrazione è dovuta a un sospetto attacco di droni pakistani nella regione. Lo riporta Reuters, riferendo che le sirene hanno suonato e lampi rossi e proiettili sono stati visti nella notte sopra la città. Si sono registrati scontri a fuoco anche ieri notte, con scambi di piccola artiglieria tra i militari di India e Pakistan lungo la Lac, il confine di fatto tra i due Paesi nel Kashmir. La tensione tra i due Paesi resta ai livelli più alti mai toccati negli ultimi decenni, dopo l'Operazione Sindoor, l'attacco missilistico condotto la notte precedente dall'India su nove siti in territorio pakistano, definiti da Delhi "campi di terroristi".

Il blackout in Jammu e Kashmir

Un blackout totale ha colpito la zona del Jammu e Kashmir, come riferisce il giornalista Umar Meraj. "I notiziari indiani riferiscono di aver intercettato droni e attacchi in diverse località del Jammu", ha precisato Meraj ad Al Jazeera, parlando da Srinagar, nel Kashmir amministrato dall'India. "Gli scontri tra le forze armate di India e Pakistan sono molto più intensi rispetto agli anni precedenti. Quello che un tempo era un uso occasionale di armi da fuoco leggere si è trasformato in un intenso scambio di colpi di artiglieria", ha spiegato il giornalista. Come riferisce Reuters, citando un funzionario indiano, si sono verificati attacchi anche ad Akhnoor, Samba, Kathua e in molte altre località del Jammu. 

Colloquio tra ministro pakistano e Tajani: "Dall'India un atto di aggressione"

il vicepremier e ministro degli Esteri pakistano Mohammad Ishaq Dar ha parlato al telefono con il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nel colloquio, i due hanno discusso "degli attuali sviluppi regionali". Ishaq Dar in particolare ha denunciato un "palese atto di aggressione e violazione della sovranità del Pakistan da parte dell'India, attraverso l'uso di armi a distanza, prendendo di mira la popolazione civile oltre il confine internazionale". Il ministro pakistano ha poi "condannato fermamente i vili attacchi dell'India, che hanno provocato il martirio di civili, tra cui donne e bambini", descrivendo le azioni dell'India come una "flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, che ha messo a repentaglio la pace e la sicurezza regionale e ha portato i due stati dotati di armi nucleari a un conflitto di vasta portata".

Ministro Difesa pakistano: "Escalation imminente"

Khawaja Asif, ministro della Difesa pakistano, ha dichiarato che le tensioni continueranno ad aumentare a causa delle azioni dell'India. "Non ho dubbi che l'escalation sia imminente a causa della continua aggressione da parte indiana sia sul campo sia tramite l'invio di droni in tutto il Pakistan", ha affermato. "Ci hanno attaccato con quasi 78 aerei... e cinque aerei sono stati abbattuti dalla nostra aviazione. Quindi questo va avanti da tre o quattro giorni", ha osservato. "Vogliamo una distensione, ma siamo costretti a reagire a causa delle continue aggressioni da parte indiana. Quindi esiste una possibilità molto concreta e chiara che questo scontro si estenda", ha affermato il ministro pakistano.

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Il messaggio del primo ministro pakistano

Ieri sera in un appello alla nazione il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha detto che Islamabad "vendicherà" chi è stato ucciso dall'India. I morti accertati sinora su entrambi i lati della frontiera sono 43: Islamabad afferma che 31 civili sono rimasti uccisi dall'attacco indiano e dagli scontri lungo il confine, mentre New Delhi parla di almeno 12 vittime colpite dagli ordigni pakistani. 

Giallo sull'abbattimento di aerei indiani

Sui social indiani, intanto, corre l'interrogativo sull'abbattimento di jet da combattimento indiani, che sarebbero stati fatti precipitare ieri dal Pakistan in reazione all'Operazione Sindoor. Mentre Islamabad ha affermato che il suo esercito avrebbe abbattuto  almeno cinque aerei indiani, New Delhi non ha espresso alcun commento ufficiale sulla notizia. Testimoni oculari indiani, tuttavia, hanno raccontato di avere visto a terra resti di almeno due aerei non identificati, uno nello Stato del Punjab, l'altro in Kashmir.  La Cnn cita una fonte dell'intelligence francese che conferma che il Pakistan avrebbe colpito un Rafale indiano; la Reuters e il New York Times citano ufficiali indiani che sostengono che sono almeno due gli aerei indiani che sono stati abbattuti mercoledì mattina. Oltre a rilanciare questa notizia, sui social indiani in molti affermano che ieri mattina sulla rete circolavano immagini di aerei abbattuti: immagini che sarebbero state poi rimosse nel corso della giornata.

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