Il presidente statunitense: "Tutti vogliono fare accordi, lo faremo anche con l'Europa. Sabato vediamo la Cina". Starmer: "Intesa storica". Intanto l'Ue annuncia un'altra lista di prodotti - dai Boeing ai suv - a cui si applicheranno nuove tariffe se non si raggiungerà un deal con gli Stati Uniti. Ma la partita più complicata resta quella con la Cina: il tycoon si dice indisponibile a ritirare le tariffe del 145%
Usa e Regno Unito "hanno firmato un grande accordo per entrambi i Paesi". L'annuncio è arrivato dal presidente statunitense Donald Trump che ha parlato dallo studio Ovale. Sul suo social Truth aveva parlato di un accordo "completo e globale" che "consoliderà le relazioni tra gli Stati Uniti e il Regno Unito per molti anni a venire". E preannuncia che "seguiranno molti altri accordi", al momento "in fase avanzata di negoziazione". "Tutti i Paesi vogliono fare accordo con noi, sabato Scott andrà in Svizzera per un colloquio molto interessante”, ha detto Trump accennando all'incontro tra due giorni in Svizzera tra il segretario del Tesoro americano e rappresentanti della Cina. Secondo quanto annunciato, l'accordo con Londra aprirà i mercati ai prodotti agricoli statunitensi e porterà alla creazione di una zona di scambio per alluminio e acciaio e a una catena di approvvigionamento farmaceutico sicura. L'intesa non è ancora definitiva, "i dettagli finali saranno scritti nelle prossime settimane". Trump ha poi detto: "Faremo un accordo anche con l'Europa. Ursula von der Leyen è fantastica, la vedrò sicuramente". Intanto però l'Ue ha messo a punto una nuova maxi-lista di controdazi per rispondere alle tariffe "reciproche" e sulle auto, operazione da 95 miliardi di euro che scatterebbe solo in assenza di un'intesa con Washington. E sempre l'Ue ha fatto sapere che presenterà un ricorso formale all'Organizzazione mondiale del commercio contro gli Stati Uniti per i dazi.
Regno Unito annuncerà 10 miliardi di nuovi ordini da BoeingLa Gran Bretagna annuncerà oggi 10 miliardi di dollari in nuovi ordini da Boeing, ha detto il segretario al Commercio americano Howard Lutnick nello Studio Ovale. Secondo i media britannici, i punti chiave dell'accordo prevedono: dazi americani azzerati sulle importazioni dal Regno Unito di acciaio e alluminio e ridotti nell'immediato dal 27,5% imposto finora da Donald Trump al 10% sul settore auto. Gli Usa da parte loro spuntano sconti sulla tassazione britannica sui colossi del tech - dietro i quali l'ambasciatore di Londra a Washington, Peter Mandelson, presente alla Casa Bianca, ha evocato l'aurora di "una nuova partnership tecnologica" privilegiata fra i due alleati - e un accesso più facile nel Regno per il settore farmaceutico e agroalimentare d'oltre Oceano: molto temuto da allevatori e agricoltori dell'isola, ma visto anche da più parti come una minaccia per i consumatori che potrebbero essere esposti a prodotti quali i cosiddetti "polli al cloro" che negli Stati Uniti sono legali.
Starmer: "Accordo con Usa storico""Questo è un accordo storico e viene annunciato nel giorno in cui, 80 anni fa, Winston Churchill annunciò la fine della guerra in Europa", ha detto il premier britannico Keir Starmer in collegamento telefonico nello Studio Ovale. "È un giorno fantastico, storico", ha ribadito il primo ministro ringraziando il presidente americano. Poi parlando in uno stabilimento nelle West Midlands ha aggiunto che l'accordo "salverà migliaia di posti di lavoro" britannici.
La lista dei contro-dazi UeL'elenco dei nuovi contro-dazi Ue, in consultazione pubblica fino al 10 giugno, include prodotti simbolo dell'export americano: dalle carni bovine e suine al merluzzo dell'Alaska, dai suv e pick-up agli aeromobili legati alla produzione Boeing. Nel mirino anche il bourbon, finora risparmiato. Dopo la consultazione, l'elenco potrà essere rivisto e dovrà essere approvato dai Paesi membri. L'Ue valuta anche restrizioni su alcune esportazioni verso gli Usa - rottami di acciaio e prodotti chimici - per altri 4,4 miliardi. L'obiettivo, ha spiegato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, resta comunque in primis quello di "trovare soluzioni negoziate" con gli Usa. "Riteniamo che si possano concludere buoni accordi a vantaggio dei consumatori e delle imprese su entrambe le sponde dell'Atlantico. Allo stesso tempo, continuiamo a prepararci a tutte le possibilità e la consultazione avviata oggi ci aiuterà a orientarci in questo lavoro necessario", fa sapere von der Leyen.
Vedi anche Trump, nuovi dazi sui film stranieri: 100% su quelli non girati in Usa La guerra dei dazi con la CinaLa partita più complicata sul fronte dei dazi continua a essere quella con la Cina. Sui beni cinesi in ingresso negli Usa al momento sono applicate tariffe del 145%, mentre su quelle importazioni americane a Pechino si arriva al 125%. Nei prossimi giorni si vedranno in Svizzera le delegazioni dei due Paesi. Quella Usa sarà rappresentata dal segretario al Tesoro Scott Bessent e dal rappresentante per il commercio Jamieson Greer (assente il falco Peter Navarro), mentre Per il Dragone ci sarà il vicepremier e zar dell'economia cinese He Lifeng, vecchio amico e alleato fedelissimo di Xi. La strada per arrivare a un accordo sembra però molto lunga: Trump per ora ha dichiarato di non essere intenzionato a ritirare i dazi contro i prodotti cinesi. Dice poi di "non poter prevedere" se gli Stati Uniti e la Cina andranno d'accordo: "Dipenderà da Pechino, se ci tratta in modo giusto".
Cina: "Gli Usa devono essere pronti a rimuovere i dazi"La Cina arriva ai negoziati ferma nelle sue posizioni. "Se gli Usa intendono risolvere davvero le questioni attraverso i negoziati, devono prima riconoscere il grave impatto negativo che le loro misure tariffarie unilaterali hanno avuto sia su se stessi sia sull'economia globale", ha detto il portavoce del ministero del Commercio He Yadong. Insomma: Washington deve essere pronta "a correggere le proprie azioni sbagliate e a rimuovere i dazi".
Vedi anche Usa, la Fed lascia i tassi fermi: "Dazi aumentano rischi per economia" Trump vuole revocare le restrizioni ai chip per l'IA di BidenSempre in tema commerciale, secondo quanto riporta Bloomberg, l'amministrazione Trump starebbe pensando di rescindere i limiti ai chip per l'intelligenza artificiale imposti dall'amministrazione Biden, nell'ambito di una più ampia revisione delle restrizioni commerciali sui semiconduttori.
Vedi anche Quali Paesi trarrebbero più benefici da una fuga di cervelli dagli UsaISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24
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