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Cile, terremoto 7,5 gradi avvertito anche in Argentina. Rientrato ordine di evacuazione

Secondo quanto riferito dal Centro sismologico nazionale (Csn), il sisma si è verificato nella regione di Magallanes e ha avuto luogo alle 8:58 (ora locale). Il suo epicentro è stato localizzato a 218,1 chilometri a sud di Puerto Williams, a una profondità di 10 chilometri. Almeno 17 le scosse di assestamento. Revocato allarme tsunami

Un terremoto con magnitudo 7.5 gradi della scala Richter ha scosso il Cile. Il sisma si è verificato in una zona poco popolata dell'estremo sud, nella provincia di Magallanes, regione di Magellano e dell'Antartide Cilena, al confine con l'Argentina. L'Usgs, il centro statunitense per la rilevazione dei terremoti, ha segnalato almeno 17 scosse di assestamento, che hanno raggiunto anche i 5.7 di magnitudo. Le autorità cilene avevano inizialmente emanato un ordine di evacuazione preventivo per tutte le popolazioni della regione, che poi è stato sospeso: tutti hanno potuto riprendere le proprie attività, fatta eccezione per le attività economiche costiere. Per qualche ora c'è stata anche allerta tsunami: dopo il sisma la Protezione civile (Senapred) ha rilevato una variazione di 6 cm del livello del mare compatibile con uno "tsunami strumentale", termine tecnico che definisce una mareggiata con onde stimate fino a circa un metro. Alessandro Amato, direttoe dell'Ingv, fa sapere che è stato registrato un segnale di tsunami, un'onda alta circa 20 centimetri con un periodo inferiore a 10 minuti, dalla base britannica Vernadsky che si trova nelle isole Argentine, vicino alla penisola Antartica. 

L'epicentro del terremoto in Cile

Secondo informazioni preliminari diffuse dal Centro sismologico nazionale (Csn), il terremoto ha avuto luogo alle 8:58 (ora locale, le 14:58 in Italia), con epicentro localizzato a 218,1 chilometri a sud di Puerto Williams, nell'isola di Navarino, a una profondità di 10 chilometri. 

Lo scontro fra le placche tettoniche

A generare il terremoto è stato lo scontro fra la più grande delle placche tettoniche, quella del Pacifico, e la placca sudamericana, che comprende l'America del Sud e parte dell'Oceano Atlantico. Il loro punto di convergenza, nel quale la placca del Pacifico scivola sotto la placca sudamericana alla velocità record di oltre 15 centimetri l'anno, è la placca di Nazca, che fa parte della placca del Pacifico.

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Tajani "segue gli sviluppi" del terremoto in Cile

L'Ambasciata d'Italia in Cile monitora la situazione e, come rende noto la Farnesina su X, è reperibile al numero +56978098998. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani "è informato e segue gli sviluppi", si legge nel tweet. L'ambasciata a Santiago, in un altro post, invita i connazionali a monitorare la situazione e a segnalare la propria presenza sul sito dovesiamonelmondo.it o tramite l'app "ViaggiareSicuri". 

I terremoti in Cile

Il Cile è una zona altamente sismica. Qui, il 22 maggio 1960, a Valdivia, si scatenò un violento terremoto di magnitudo di 9,4: provocò uno tsunami che raggiunse le coste di Hawaii, Giappone, Filippine, quelle orientali della Nuova Zelanda, quelle sudorientali dell'Australia e le isole Aleutine. 

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