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Showing content from https://tg24.sky.it/mondo/2025/04/29/guerra-israele-palestina-gaza-29-aprile-diretta below:

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Guerra Israele - Hamas, le notizie di oggi 29 aprile sul conflitto a Gaza

Le batterie di artiglieria dell'Idf hanno lanciato oltre 5.000 colpi contro obiettivi terroristici nell'area di Morag, un asse viario nel sud della Striscia di Gaza che prende il nome da un ex insediamento israeliano evacuato nel 2005. Durante queste operazioni, riferisce l'esercito, è stato impiegato per la prima volta il razzo guidato 'Bar', progettato per colpire rapidamente bersagli in scenari di combattimento complessi. Un "alto funzionario politico" israeliano ha rifiutato la proposta di Hamas per un cessate il fuoco di cinque anni in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha accusato l'Onu e l'Unrwa, di aver "strumentalizzano il diritto internazionale per privare Israele del suo diritto fondamentale di difendersi". "Non è Israele che dovrebbe essere processato, ma l'Onu e l'Unrwa che coordina gli aiuti a Gaza", ha detto.

Gli approfondimenti:

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23:59

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Continua a seguire gli aggiornamenti sul liveblog di mercoledì 30 aprile 

23:40

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23:20

Israele, rimosso il comandante responsabile dell'uccisione dei soccorritori a Rafah

Destituito il comandante della brigata Golani, coinvolto nell’attacco del 23 marzo  contro un convoglio di ambulanze nel Sud di Gaza, in cui sono stati  uccisi 15 operatori sanitari. Ma un'indagine interna respinge l'ipotesi  di violazioni etiche e parla soltanto di un "errore professionale". LEGGI QUI

23:00

Iran, liberato turista francese in carcere dal 2022 per "spionaggio"

Lo ha confermato, attraverso un post su X, il presidente della Francia,  Emmanuel Macron. Il turista 34enne era stato condannato a cinque anni di  prigione ma la sua pena era stata ritenuta arbitraria dalle autorità di  Parigi, che avevano puntato il dito sulla cosiddetta “diplomazia degli  ostaggi di Stato” di Teheran. LEGGI L'ARTICOLO

22:30

Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce

Si tratta di una metanfetamina  conosciuta anche come "droga dei  kamikaze", spesso mischiata con la  caffeina. Non è molto diffusa in  occidente, mentre è una sostanza che si  trova relativamente in  abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati  scoperti diversi  laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di  cosa si tratta e  quali sono gli effetti. COSA SAPERE

22:00

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005.   Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori   nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

21:30

Usa - Iran, la trattativa per il nucleare accelera

Tra incertezze e diversi dubbi circa l’esito del negoziato, Washington e  Teheran si avvicinano al momento cruciale. L’obiettivo-chiave sarà  superare la tutt’altro che latente sfiducia reciproca che continua a  dividere i due Paesi. LEGGI L'ARTICOLO SU SKY TG24 INSIDER

21:17

A Jaffa cerimonia israelo-palestinese per Giorno della Memoria

La cerimonia congiunta del Giorno della Memoria israelo-palestinese, organizzata da Combattenti per la Pace e dal Forum delle Famiglie Parent Circle, è iniziata a Jaffa. L'evento si svolge parallelamente alle commemorazioni ufficiali in Israele ed è promosso da organizzazioni che riuniscono israeliani e palestinesi colpiti dal conflitto. Secondo gli organizzatori, circa 500 persone partecipano alla cerimonia a Jaffa, mentre un evento parallelo si tiene a Beit Jala, in Cisgiordania, con circa 200 partecipanti. L'iniziativa viene trasmessa in diretta in oltre 160 località in Israele, Cisgiordania, Europa e Stati Uniti, raggiungendo più di 200.000 spettatori. Negli anni passati l'evento aveva richiamato fino a 15.000 persone, ma quest'anno, dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, Israele ha revocato i permessi d'ingresso ai palestinesi e i residenti della Cisgiordania non possono partecipare di persona. Lo scorso anno la cerimonia si era svolta interamente online. La cerimonia, in ebraico e in arabo, vede la partecipazione di familiari israeliani di vittime degli attacchi del 7 ottobre, sopravvissuti ai massacri e alla prigionia di Hamas, e palestinesi che hanno perso familiari nella guerra a Gaza. Sono previsti anche momenti musicali con artisti israeliani e palestinesi, tra cui il coro femminile arabo-ebraico Rana e il coro giovanile arabo-ebraico di Gerusalemme. Durante l'evento viene inoltre proiettato un documentario sui percorsi personali di famiglie israeliane e palestinesi colpite dal lutto. 

21:00

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente  offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che  va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione.  Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO

20:36

Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini

Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno  firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è  stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo  definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore  dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO

20:28

Drusi: "Accordo con le autorità siriane per porre fine agli scontri"

I rappresentanti del governo siriano e dei drusi di Jaramana hanno raggiunto un accordo per porre fine agli scontri e assicurare alla giustizia i responsabili dell'attacco alla periferia di Damasco. Lo ha riferito all'Afp un partecipante all'incontro. Rabih Mounzer, rappresentante druso presente all'incontro con le autorità, ha affermato che "è stato raggiunto un accordo" dopo gli scontri che hanno causato 14 morti tra le fila delle forze di sicurezza e i combattenti drusi locali. Il testo, consultato dall'Afp, prevede in particolare che "i responsabili dell'attacco siano perseguiti e consegnati alla giustizia". 

20:22

Netanyahu: "24 rapiti vivi". La moglie lo corregge: "Meno"

Alle otto di sera di martedì, il lugubre sibilo della sirena ha avvertito Israele che era tempo di fermarsi per un minuto e commemorare i soldati caduti e le vittime del terrorismo. Il presidente Isaac Herzog ha acceso la candela della Giornata della memoria. Lutto e dolore sovrastano il Paese, ma anche in un giorno così grave, un gaffe dei coniugi Netanyahu ha scatenato il panico e l'indignazione nei familiari degli ostaggi. In un video pubblico registrato lunedì sera il premier, parlando ai tedofori della cerimonia del 77mo Giorno dell'Indipendenza, ha ricordato che "196 rapiti sono tornati, 147 dei quali vivi. A Gaza ci sono fino a 24 vivi". A quel punto la moglie del primo ministro, Sara, seduta accanto a lui, è sembrata fare un rapido conto tra sé e sé, poi girandosi verso Bibi gli ha sussurrato, 'meno'. Una breve pausa e Netanyahu ha ripreso il controllo della situazione ribandendo, "ho detto fino a 24 vivi, gli altri purtroppo non lo sono. Li riporteremo in patria". La parola mormorata da Sara Netanyahu al primo ministro si basa su informazioni parziali e riservate riferite di recente ai ministri, ha affermato l'emittente pubblica Kan. Nei giorni scorsi infatti era trapelato su alcuni media che gli ostaggi ancora in vita a Gaza potrebbero essere 23 e non 24, ma non c'è stata alcuna conferma ufficiale. Il Forum delle famiglie ha accusato Sara e Bibi Netanyahu di aver causato "un orrore indescrivibile ai familiari che già vivono in uno stato di insopportabile incertezza". 

20:15

Italia e Turchia: "Soluzione due Stati e cessate il fuoco"

Italia e Turchia chiedono "un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza, in conformita' alla risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la piena attuazione dell'accordo sul cessate il fuoco e il rilascio di ostaggi e detenuti". Lo si legge nella dichiarazione congiunta al termine del vertice italo-turco. Italia e Turchia confermano "il loro sostegno a una soluzione a due Stati con uno Stato di Palestina che vive fianco a fianco con Israele in pace e sicurezza".

19:22

Hamas: Israele disprezza comunità internazionale

Hamas  afferma che l'uso da parte di Israele della "fame come arma" contro i  palestinesi di Gaza rappresenta un "disprezzo per la comunità  internazionale". "Le dichiarazioni del Commissario dell'UNRWA sull'uso da parte  dell'occupazione israeliana di dipendenti dell'UNRWA come scudi umani  hanno rivelato la brutalità di questa entità. Invitiamo tutti i paesi  del mondo e le istituzioni delle Nazioni Unite a fare pressione  sull'occupazione affinché ponga fine all'assedio imposto alla Striscia  di Gaza", ha dichiarato Hamas in una nota. "Invitiamo tutti i Paesi del mondo e le istituzioni delle Nazioni  Unite a fare pressione sull'occupazione affinché ponga fine al crimine  sistematico della fame", ha affermato il gruppo, aggiungendo un  rinnovato appello ai paesi arabi e musulmani a fornire urgentemente  aiuti alla popolazione di Gaza.

18:16

Ong, sale a 14 uccisi bilancio degli scontri religiosi in Siria

Sale ad almeno 14 uccisi il bilancio di scontri armati a sfondo religioso alla periferia di Damasco, in Siria. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui 7 miliziani drusi e altrettanti miliziani sunniti sono rimasti uccisi negli scontri di questa notte. 

17:47

Onu: "A Gaza rischio catastrofe umanitaria senza precedenti"

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha lanciato un drammatico appello affinché la comunità internazionale agisca con urgenza per fermare la crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza. A nove settimane dall'interruzione totale degli aiuti da parte di Israele, la popolazione palestinese è allo stremo: mancano cibo, farina, carburante e acqua, mentre anche le ultime scorte del Programma Alimentare Mondiale si sono esaurite. "È necessaria un’azione concertata per evitare che questa catastrofe raggiunga livelli mai visti", ha avvertito Turk.

L’ufficio Onu ha denunciato anche l’intensificarsi degli attacchi israeliani contro edifici residenziali e tendopoli, colpendo perfino aree come Al-Mawasi, precedentemente designate dall’esercito israeliano come "zone sicure". Tra il 18 marzo e il 27 aprile sono stati registrati almeno 259 attacchi contro abitazioni e 99 contro rifugi di sfollati, spesso con esiti mortali. Turk ha ribadito che colpire deliberatamente civili o affamare una popolazione come metodo di guerra costituisce un crimine di guerra.

Particolare preoccupazione è stata espressa per un piano israeliano che prevederebbe lo spostamento forzato di civili verso Rafah, nel sud della Striscia, come unica "zona umanitaria". Secondo urk, una simile misura escluderebbe dai soccorsi molte persone vulnerabili e aggraverebbe ulteriormente la crisi. L’Alto Commissario ha infine ricordato che gli Stati terzi hanno l’obbligo, secondo il diritto internazionale, di prevenire e punire tali violazioni.

17:23

Siria, scontri vicino Damasco: almeno 12 i morti

Sono almeno 12 le persone rimaste uccise e 15 quelle ferite a causa di scontri registrati nelle ultime ore a Jaramana, nel Rif di Damasco, dove si sono affrontati uomini armati siriani e combattenti filogovernativi. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, negli scontri - scoppiati dopo la diffusione sui social media di un messaggio attribuito a un religioso druso e considerato offensivo per il Profeta Maometto - sono rimasti uccisi sei abitanti della zona e sei uomini delle forze governative. Le notizie precedenti parlavano di scontri che vedevano coinvolti combattenti drusi.

16:31

I familiari degli ostaggi a Roma: "Riportare tutti a casa, il mondo dica basta ad Hamas"

Riportare tutti a casa. Poi il mondo si alzi in piedi per dire basta ad Hamas. E' questo il drammatico appello dei familiari di cinque ostaggi rapiti e uccisi da Hamas, il cui corpo è ancora a Gaza. I familiari hanno raccontato le loro storie questa mattina in un incontro organizzato dall'Ucei nella sede della Biblioteca Nazionale dell'Ebraismo Italiano Tullia Zevi, a Roma. "Le notizie che ci giungono sono più tragiche di altre volte perché i familiari di queste persone sono morte, percepiamo che i media non sempre colgono con completezza ed equilibrio la dinamica che continua a esserci in Medio Oriente'', ha detto Davide Jona Falco, assessore alla comunicazione Ucei, aprendo l'incontro. In ogni caso ringraziamo i ''mezzi di comunicazione per essere qui e per il loro ruolo''. La portavoce dell'Ambasciata di Israele in Italia, Inbal Natan Gabay, ha poi ringraziato queste ''famiglie per aver voluto condividere quello che vivono dal 7 ottobre, hanno dovuto sopportare l'uccisione dei loro familiari. Al momento ci sono ancora 59 ostaggi nelle mani dei terroristi e abbiamo un dovere morale, quello di portare tutti a casa per riuscire a guarire. Mi auguro che tutti tornino presto a casa''. 

Tra i presenti Ben Levinson, fratello di Shai, 19enne di Giv’at Avni, in servizio nel Battaglione 77 della brigata Sa’ar Golan, rapito nell’area di confine con la Striscia di Gaza, dal carro armato su cui stava combattendo. "Mio fratello di 19 anni era comandante di un carro armato e il 7 ottobre è andato a lottare - ha raccontato - Ci hanno avvisato a gennaio che il suo cadavere è a Gaza e sono qui per chiedere che ci restituiscano il corpo. Shay significa regalo e lui è stato veramente un regalo per noi. Spero che guardando la sua foto lo possiate immaginare come fosse un fratello, uno di voi. Tutti i 59 ostaggi non avevamo fatto niente a nessuno quando sono stati rapiti il 7 ottobre''. 

16:13

Israele ringrazia l'Ungheria dopo voto per uscire dalla Cpi

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha ringraziato l'Ungheria per la sua "chiara posizione morale" dopo che il Parlamento ha votato a favore del ritiro del Paese dalla Corte penale internazionale (Cpi). "Grazie, Ungheria, per la tua chiara posizione morale", ha scritto Sa'ar su X, condividendo l'annuncio pubblicato dal ministro degli Esteri ungherese, Pe'ter Szijja'rto'; quest'ultimo aveva salutato con favore il voto del Parlamento sottolineando che l'Ungheria "si rifiuta di far parte di un'istituzione politicizzata che ha perso la sua imparzialità e credibilità".

16:03

Meloni: "Sostegno allo sforzo dei Paesi arabi per una pace duratura nella regione"

"L'Italia sostiene gli sforzi che i Paesi arabi stanno portando avanti per lavorare non solo a un piano di ricostruzione credibile della Striscia di Gaza, ma anche a un quadro di pace e di sicurezza duraturo a livello regionale". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni alla stampa dopo il vertice con il presidente turco Erdogan.

15:52

Meloni: "Garantire la transizione democratica in Siria"

"Abbiamo condiviso la necessità di garantire in Siria una transizione democratica fondata sulla piena inclusione di tutte le componenti della società, incluse le minoranze etniche e religiose. Riteniamo cruciale favorire una ripresa dell'economia siriana anche per garantire ai rifugiati la possibilità di tornare alle loro case in modo volontario, sicuro e sostenibile". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa assieme al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo il vertice intergovernativo Italia-Turchia. 

15:47

Meloni: "A Gaza la situazione è sempre più tragica"

"Abbiamo avuto uno scambio anche sul Medio Oriente, in particolare su Gaza, dove assistiamo a una situazione sempre più tragica. L'Italia sostiene gli sforzi che i Paesi arabi stanno portando avanti per lavorare non solo a un piano di ricostruzione credibile della Striscia ma anche a un quadro di pace e di sicurezza a duratura a livello regionale". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa assieme al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo il vertice intergovernativo Italia-Turchia. 

©Ansa

15:42

Il governo israeliano annulla il licenziamento del capo dello Shin Bet

Il governo israeliano ha annullato la decisione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, dopo l'annuncio fatto ieri da Bar circa le dimissioni dal suo incarico il 15 giugno. Lo riportano media israeliani. L'annullamento della decisione significa che l'Alta Corte di Giustizia quasi certamente non si pronuncerà sulle petizioni che chiedevano alla corte di annullare il licenziamento di Bar a causa di quelle che i ricorrenti hanno asserito essere motivazioni politiche alla base della decisione, insieme a gravi difetti procedurali nella sua rimozione dall'incarico. La risoluzione del governo che annulla il licenziamento di Bar afferma che Bar si è dimesso "troppo tardi" e che anche la data delle sue dimissioni era "troppo tardiva", ma che il governo avrebbe utilizzato il tempo prima delle sue dimissioni per trovare un nuovo capo dello Shin Bet. La risoluzione afferma inoltre che, a causa della "crisi in corso tra i rami del governo durante una guerra di rinascita", insieme alla "grave situazione di sicurezza" del Paese, il governo ha voluto "concentrare lo sforzo nazionale sulle questioni di sicurezza, sulla necessità di unità interna", soprattutto alla vigilia del Giorno della Memoria e del Giorno dell'Indipendenza israeliani. 

15:35

Erdogan: "Priorità ripristinare il cessate il fuoco a Gaza"

Una questione "importante" dell'attualità internazionale è Gaza, "dove non si permette l'ingresso di aiuti umanitari" e "costituisce la nostra priorità ripristinare il cessate il fuoco". Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un punto stampa congiunto con la premier, Giorgia Meloni, al termine del vertice intergovernativo Italia-Turchia a Villa Pamphilj.

15:29

Israele rilascia 10 palestinesi arrestati, anche un paramedico

Secondo i media di Gaza, Israele ha rilasciato 10 palestinesi arrestati durante il conflitto, tra cui Asaad al-Nassasrah, paramedico arrestato durante un incidente in cui 14 soccorritori sono stati uccisi dalle forze israeliane a Rafah il mese scorso. Al-Nassasrah è l'unico sopravvissuto alla sparatoria del 23 marzo, avvenuta nei primi giorni della nuova offensiva israeliana nella Striscia. L'Idf ha dichiarato che i suoi soldati avevano aperto il fuoco contro "terroristi" che si avvicinavano a bordo di "veicoli sospetti". L'esercito sostiene inoltre che almeno sei dei 14 uccisi siano stati successivamente identificati come membri di Hamas. 

15:24

Media: "Israele conferma che gli ostaggi ancora vivi sono 24"

Un funzionario israeliano del team negoziale per il rilascio degli ostaggi ha confermato che "il numero ufficiale di ostaggi vivi, 24, menzionato dal primo ministro durante l'incontro con i partecipanti alla cerimonia con i tedofori, è corretto". La precisazione ai media arriva dopo che la moglie del premier, Sara Netanyahu, ha suggerito a bassa voce al primo ministro - ripresa in un filmato pubblico - che il numero effettivo di ostaggi vivi sarebbe inferiore a 24. Il funzionario ha aggiunto che anche Gal Hirsch, responsabile del dossier, ha trasmesso questa cifra ai mediatori durante i colloqui in corso. 

15:19

Le famiglie degli ostaggi: "Odio nelle università, l'Ue faccia come Trump"

"Finalmente vediamo negli Stati Uniti il presidente Donald Trump iniziare a mettere ordine, trattando gli atti all'interno delle università come crimini. Consiglio di fare lo stesso anche nell'Unione Europea. Qui, purtroppo, si perde tempo a cercare di giustificare chi inneggia 'dal fiume al mare', incitando all'odio, al genocidio e alla distruzione del popolo di Israele". Lo ha detto Kobi Samerano, padre di Jonathan, 21 anni di Tel Aviv, rapito e ucciso il 7 ottobre 2023 nel Kibbutz Be'eri, dopo essere riuscito a fuggire dall'attacco al Nova Festival, intervenuto oggi a Roma, con una delegazione di familiari di ostaggi, alla conferenza stampa a alla biblioteca nazionale dell'ebraismo italiano Tullia Zevi di Roma. "Il sistema tossico del Qatar, che ha finanziato Hamas, insieme all'Iran, è parte di un'unica rete di organizzazioni terroristiche. Ora stanno diffondendo la loro ideologia anche nelle università di tutto il mondo", ha affermato, ribadendo:  "Israele ha il diritto di difendersi e questo principio dovrebbe valere per tutti. La sicurezza di Israele è la sicurezza del mondo libero". 

15:13

Netanyahu in visita ufficiale in Azerbaigian dal 7 all’11 maggio

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si recherà in Azerbaigian dal 7 all’11 maggio per una visita ufficiale. Lo ha annunciato il suo ufficio in un comunicato, citato dal Times of Israel. 

L’8 maggio Netanyahu incontrerà il presidente azero Ilham Aliyev e rappresentanti della comunità ebraica locale. L’Azerbaigian non aderisce alla Corte penale internazionale dell’Aia, ragione per cui il premier israeliano non rischia l’arresto in base al mandato emesso nei suoi confronti per crimini di guerra.

15:08

Moglie di Netanyahu: "A Gaza meno di 24 ostaggi ancora vivi"

Un video pubblicato dall'ufficio del primo ministro mostra la moglie del premier, Sara Netanyahu, che sussurra che a Gaza ci sono meno di 24 ostaggi ancora vivi, informazione che non è di dominio pubblico. Lo riporta il Times of Israel. Il commento è stato rilasciato durante un incontro tenutosi lunedì tra il premier Benjamin Netanyahu e i sostenitori del 77° anniversario dell'indipendenza di Israele. "Ci sono fino a 24 vivi, fino a 24 vivi", dice Netanyahu nel video, menzionando gli sforzi per restituire i 59 ostaggi rimasti a Gaza. "Meno", sussurra Sara. 

15:02

Gaza: "52.365 persone uccise dall'inizio della guerra"

Il ministero della Salute guidato da Hamas ha dichiarato che nelle ultime 24 ore a Gaza sono state uccise 51 persone e altre 115 sono rimaste ferite. Il dato, secondo il ministero, porta a 52.365 le persone uccise e a 117.905 quelle ferite dal 7 ottobre 2023 nella Striscia. 

Da quando Israele ha rotto il cessate il fuoco e ripreso i combattimenti a marzo, sono state uccise 2.273 persone e 5.864 sono rimaste ferite, ha aggiunto il ministero. Secondo l'Onu, circa 11.000 persone sono ancora sepolte sotto le macerie.

14:56

Smotrich: "Combatteremo finché centinaia di migliaia di abitanti a Gaza non se ne andranno"

Israele cesserà di combattere solo dopo la divisione della Siria e lo sfollamento di "centinaia di migliaia" di palestinesi da Gaza. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich durante un discorso pronunciato in Cisgiordania prima del Memorial Day. "Con l'aiuto di Dio e il valore dei vostri compagni d'armi che continuano a combattere anche adesso, porremo fine a questa campagna quando la Siria sarà smantellata, Hezbollah sarà duramente sconfitto, l'Iran sarà privato della sua minaccia nucleare, Gaza sarà ripulita da Hamas e centinaia di migliaia di abitanti di Gaza saranno in viaggio verso altri Paesi, i nostri ostaggi saranno restituiti, alcuni alle loro case e altri alle tombe di Israele, e lo Stato di Israele sarà più forte e più prospero", ha dichiarato il ministro di estrema destra a un raduno alla Eli Yeshiva.

Questi non sono gli obiettivi di un governo specifico, ma piuttosto costituiscono il "consenso di un popolo che desidera la vita" e "il quadro finale di una campagna che ci è stata imposta", ha spiegato Smotrich.  "Continueremo a discutere tra noi, sui piani politici, sulle questioni di reclutamento, sulle questioni identitarie e anche sulle questioni economiche. Non ci possono essere dubbi sulla distruzione del nemico. I giorni fatali si avvicinano".

14:49

Amnesty accusa Israele di "genocidio in diretta streaming"

Amnesty International ha accusato Israele di aver commesso un "genocidio in diretta streaming" contro i palestinesi di Gaza, sfollando forzatamente la maggior parte della popolazione e creando deliberatamente una catastrofe umanitaria. "Dal 7 ottobre 2023, quando Hamas ha perpetrato crimini orribili contro cittadini israeliani e altri e ha catturato più di 250 ostaggi, il mondo è stato testimone di un genocidio in diretta streaming", ha dichiarato la segretaria generale di Amnesty, Agnes Callamard, nel suo rapporto annuale. 

14:41

Delegazione di Avs con o palestinesi in Cisgiordania: "Non lasciarli soli"

"Ci sono alcuni protagonisti politici in Palestina e Israele, che da anni sono impegnati in forma non violenta, e che potrebbero cambiare il corso delle cose, se avessero la concreta possibilità di operare. Tutti ci hanno detto che la prima di queste condizioni è il riconoscimento dello Stato di Palestina". Lo scrive su Facebook la delegazione dei parlamentari Avs (Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni, Peppe De Cristofaro, Marco Grimaldi, Franco Mari) che insieme a Luisa Morgantini in questi giorni sono in Cisgiordania.

"Abbiamo incontrato Mustafa Barghouti, medico, attivista e politico del Palestinian National Initiative, da anni impegnato nella lotta non violenta contro l’occupazione israeliana. Abbiamo poi - prosegue Avs - avuto un confronto con Fadwa Barghouti, moglie di Marwan Barghouti, che da oltre 23 anni è nelle carceri israeliane in condizioni critiche. Infine, abbiamo incontrato Jamal Zakut, direttore dell’associazione Al’Ard".

"A tutti loro, come già fatto ieri sera con i parlamentari israeliani di Adash, che si oppongono con grande coraggio a Netanyahu, abbiamo dato una notizia, ovvero che qualche giorno fa abbiamo presentato in Parlamento, insieme al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle, per la prima volta una mozione unitaria che chiede impegni precisi al governo: sanzioni al governo israeliano; sospensione degli accordi di associazione UE-Israele; la fine dell’ occupazione militare illegale dei Territori palestinesi e degli insediamenti israeliani; riconoscimento dello Stato Palestinese. Essere qui, incontrare chi vive ogni giorno l’occupazione, ascoltare i racconti, le sofferenze, ma anche la determinazione e la dignità di chi continua a lottare per la pace e la giustizia, ci dà forza e responsabilità. Portiamo in Italia - concludono i parlamentari di Avs - le loro voci, con l’impegno a non lasciarle cadere nel silenzio".

14:18

Cri: libero paramedico fermato in attacco ambulanze a Rafah

 È stato  rilasciato il paramedico arrestato durante l'attacco delle forze  israeliane a un convoglio di ambulanze a Rafah, nel sud di Gaza, il 23  marzo scorso. Lo ha annunciato la Croce Rossa Internazionale (Cri). Di Asaad al-Nasasrasaad al-Nasasra si erano perse le tracce subito  dopo la sanguinosa operazione dell'Idf. La stessa Cri era riuscita ad  avere conferma della sua detenzione in un carcere israeliano solo a metà  aprile.

14:12

Idf: 'Sventato tentativo di contrabbandare armi attraverso Egitto'

Un tentativo di introdurre clandestinamente 10 fucili d'assalto dall'Egitto in Israele utilizzando un drone è stato sventato dall'esercito. Lo ha scritto su X l'Idf, precisando che il velivolo è stato abbattuto dalle truppe del battaglione Caracal del contingente per la difesa dei confini.

14:08

Media: 'Cpi chiede a Khan riserbo su nuovi mandati a Israele'

Il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, sta preparando una nuova serie di richieste di mandati d'arresto nei confronti di funzionari israeliani in relazione a presunti crimini di guerra e contro l'umanità commessi nei territori palestinesi. Lo riporta il Guardian, citando fonti vicine al dossier e sottolineando che i giudici della Cpi avrebbero invitato Khan a non fare annunci pubblici riguardanti Israele per non compromettere l'operato della giustizia. L'ufficio del procuratore ha dichiarato di non poter né confermare né smentire la notizia. 

13:46

Siria, Ong: sale a nove bilancio vittime in scontri zona drusa

È salito a nove il bilancio delle vittime negli scontri settari nel  sobborgo druso di Jaramana, vicino a Damasco. Lo ha riferito lo stesso  Osservatorio siriano per i diritti umani che per primo aveva dato la  notizia delle sparatorie. Sei miliziani e tre agenti sono morti, secondo l'Ong, in un assalto  lanciato dalle forze di sicurezza a Jaramana dopo la pubblicazione sui  social network di un messaggio vocale attribuito a un druso e ritenuto  blasfemo. Il ministero dell'Interno ha riferito che vi sono stati scontri tra  "gruppi armati" prima dell'intervento delle forze di sicurezza, che si  sono schierate "per proteggere gli abitanti". Il ministero si è  impegnato a "perseguire" i miliziani coinvolti negli scontri.

12:57

Media: "Turchia consente a Hamas e Jihad di addestrarsi in Siria"

Diverse fonti riferiscono che la Turchia sta consentendo alle fazioni palestinesi, tra cui Hamas e la Jihad islamica, di condurre addestramenti militari all'interno del territorio siriano, causando crescente preoccupazione in Israele. Lo riferiscono i media israeliani citando fonti secondo cui queste esercitazioni vengono condotte su richiesta del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che sta aprendo la strada alle fazioni palestinesi per stabilire una presenza militare in Siria. "Israele sta monitorando attentamente questa evoluzione e guarda con preoccupazione alla crescente presenza di Hamas e della Jihad islamica sul territorio siriano", ma al momento Ankara non sta trasferendo armi a queste fazioni all'interno della Siria, afferma il report. Gerusalemme considera ogni mossa del genere una "linea rossa" che spingerebbe ad agire. Nel mentre la Turchia ha confermato di essere in trattative con Israele sulla presenza di entrambi i Paesi in Siria, con l'obiettivo di prevenire scontri ed eventualmente coordinarli, in modo simile a come Israele ha operato per anni nei confronti della Russia. La base T4 e di Palmira, di cui la Turchia ha cercato di prendere il controllo, sono state teatro di attacchi aerei israeliani volti a distruggere armi e munizioni precedentemente appartenenti al regime di Assad. Nelle scorse settimane le forze di sicurezza siriane hanno arrestato due leader palestinesi del movimento della Jihad islamica, si tratta di Khaled Khaled, capo della Jihad islamica in Siria, e Abu Ali Yasser, capo del comitato organizzativo per l'arena siriana, ricorda Sky news arabic. I media siriani hanno riferito che entrambi sono stati accusati di "spionaggio per l'Iran". La Jihad islamica è una delle fazioni palestinesi che non hanno abbandonato la Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad poiché non hanno mai combattuto al suo fianco, come invece hanno fatto altre milizie che alla caduta del regime hanno dovuto abbandonare il Paese. Diversi quartier generali della Jihad islamica a Damasco sono stati sottoposti a ripetuti attacchi israeliani, il più recente dei quali è avvenuto il 13 marzo, quando l'abitazione del segretario generale del movimento, Ziad al-Nakhalah , è stata colpita da un missile dell'Idf. 

12:56

Media: "Team negoziale israeliano è arrivato al Cairo"

Una squadra negoziale israeliana, incaricata per le trattative sul rilascio degli ostaggi, guidata dal ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, è arrivata al Cairo ieri sera. Lo ha riferito un funzionario arabo al Times of Israel. 

12:56

De Cristofaro: "Stop a occupazione e insediamenti illegali"

"Il numero dei palestinesi morti a Gaza è in proporzione alla popolazione, superiore al numero complessivo degli americani morti in tutte le guerre dall'indipendenza ad oggi' ci dice a Ramallah Mustafa' Barghouti, leader della resistenza non violenta e una delle voci più autorevoli della politica palestinese. '61mila morti, 117.000 feriti di cui 11mila non sono curabili in Palestina. 100mila tonnellate di esplosivo lanciati sulla striscia, 50 chili per ogni abitante. 65 detenuti palestinesi morti nelle carceri israeliane dal 7 ottobre. Gaza sta morendo, e questa punizione collettiva se possibile si è aggravata nelle ultime settimane. Da 58 giorni nella Striscia non entra nulla, la popolazione e' affamata e c'è finanche il rischio che scoppi la poliomielite perche' mancano i vaccini'. C'è molto poco da aggiungere alle parole di Barghouti". Lo scrive su Facebook il capogruppo Avs al Senato, Peppe De Cristofaro, presidente del Misto, con una delegazione di parlamentari e attivisti Avs in questi giorni in Israele e Palestina. "Al terzo giorno degli incontri che stiamo facendo in Palestina con la nostra delegazione di Avs - riprende - ci sembrano sempre più evidenti due dati, che tutti quelli che incontriamo ci ripetono. Il primo è che nelle intenzioni di Netanyahu un vero processo di pace e uno Stato di Palestina non ci saranno. L'altro è che la formula nella quale tutti ci siamo riconosciuti, quella dei due popoli in due Stati, rischia di essere soltanto un'ipocrisia senza la fine dell'occupazione e la rimozione degli insediamenti illegali. Che in tutto sono 330, di cui 27 nati negli ultimi due anni. Noi continueremo a batterci per il riconoscimento dello Stato Palestinese in Italia. E ad usare il più possibile la nostra voce per raccontare quello che stiamo vedendo e ascoltando", conclude De Cristofaro.

12:31

Appello familiari ostaggi: "Il mondo si alzi in piedi per dire stop ad Hamas"

"Ho una richiesta da fare a tutto il mondo perché sento spesso quello che si dice su quello che Israele sta facendo a Gaza. Voglio dire a tutti 'alzatevi in piedi e dite basta ad Hamas'. Dobbiamo eliminare i terroristi senza se e senza ma. Nelle loro mani ci sono ancora 59 ostaggi che vengono torturati mentre noi siamo seduti. Noi andiamo a mangiarci le pizze mentre loro sono li' senza mangiare nulla".  Così Eli Shtivi, padre di Idan, ragazzo rapito al Nova festival e poi ucciso. Il suo corpo si trova ancora a Gaza. Il padre e' oggi a Roma con una delegazione di familiari di rapiti e uccisa dall'organizzazione terroristica.  "Non sappiamo ancora gli appuntamenti dei prossimi giorni ma vogliamo dire grazie al governo italiano per quello che sta facendo dal 7 ottobre", ha aggiunto Kobi Samerano, 21 anni di Tel Aviv, rapito il 7 ottobre 2023 dal Kibbutz Be’eri, dopo essere riuscito a fuggire dall’attacco al Nova Festival. Anche il suo corpo e' ancora adesso trattenuto a Gaza.

12:18

Idf: "Uccisi 3 terroristi, uno aveva guidato attacco a Kissufim il 7 ottobre"

I recenti attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza hanno ucciso tre importanti terroristi, di cui uno affiliato ad Hamas che ha guidato l'attacco a Kissufim il 7 ottobre 2023. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che quest'ultimo è Sa'id Abu Hasnan, un membro della forza Nukhba di Hamas del battaglione Deir al-Balah, "che si è infiltrato in Israele e ha comandato l'attacco a Kissufim". E' stato inoltre ucciso Mustafa al-Mutawwak, capo delle operazioni del battaglione Jabalia di Hamas, che ha guidato gli attacchi contro le truppe israeliane a Gaza.

Giovedì scorso - prosegue l'esercito - era morto in un attacco a Gaza City Ali Naddal Husni Sarfiti, membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Sarfiti era stato incarcerato in Israele tra il 2002 e il 2015 per il suo coinvolgimento in attività terroristiche, tra cui l'addestramento militare fornito e la pianificazione di un attentato suicida per conto del Fplp. "Dopo il suo rilascio, negli ultimi anni ha compiuto attacchi terroristici in territorio israeliano", afferma l'Idf, aggiungendo che era in contatto con agenti terroristici in Cisgiordania e che aveva trasferito loro milioni di shekel per gli attacchi.

12:14

Marinaio russo ferito in attacco Usa nello Yemen

Un marinaio russo è rimasto ferito in un attacco americano sullo Yemen. L'ambasciata russa, scrive la Tass, mantiene i contatti con il proprietario della petroliera Seven Pearls, l'equipaggio e i marinai russi feriti in Yemen. La petroliera Seven Pearls si trova ancora nel porto yemenita di Ras Isa, con a bordo 19 cittadini russi. Uno dei tre marinai russi feriti nello Yemen è stato ricoverato in ospedale a Sanaa e dovrà essere operato. Due cittadini russi sono rimasti leggermente feriti in un attacco statunitense al porto yemenita di Ras Isa.

12:06

Bonelli a Ramallah: "Anche in Cisgiordania rischio massacro"

"Sono in Cisgiordania, insieme alla delegazione di Avs, con Nicola Fratoianni, Peppe De Cristofaro, Marco Grimaldi, Franco Mari e Luisa Morgantini, per vedere con i nostri occhi cosa sta accadendo. Le varie associazioni che operano sul territorio, esponenti della societa' civile palestinese, attivisti ci dicono che anche qui sta per verificarsi cio' che e' accaduto a Gaza, ovvero il massacro del popolo palestinese". A dirlo e' Angelo Bonelli, deputato Avs e co-portavoce di Europa Verde, a Ramallah. "Una vergogna internazionale. I governi di tutto il mondo non possono girarsi dall'altra parte", conclude.

11:47

Media: "Negoziati al Cairo non hanno portato a progressi su tregua"

"I contatti con i mediatori non sono cessati e i recenti colloqui al Cairo non hanno portato a progressi verso un accordo di cessate il fuoco". Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas al canale Palestine Today, affiliato alla Jihad Islamica. "Il movimento non ha ricevuto nuove proposte al Cairo. Hamas rifiuta soluzioni parziali e temporanee", ha aggiunto, smentendo i funzionari egiziani che avevano riferito di una "svolta" nei negoziati, a sua volta smentita stamattina da funzionari israeliani.

11:38

Lazzarini: "In Unrwa 50 arrestati maltrattati da Israele"

Il direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unrwa) ha dichiarato che oltre 50 dei suoi dipendenti sono stati arrestati e trattati in modo "disumano" da Israele dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre 2023. Al momento nessuno di questi operatori arrestati e' ancora trattenuto da Israele. "Dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023, piu' di 50 membri dello staff dell'Unrwa, tra cui insegnanti, medici e assistenti sociali, sono stati arrestati e maltrattati. Sono stati trattati nel modo piu' scioccante e disumano", ha scritto Philippe Lazzarini su X. "Hanno affermato di essere stati picchiati e usati come scudi umani. Hanno subito privazione del sonno, umiliazioni, minacce di violenza contro se stessi e le loro famiglie, nonche' attacchi da parte di cani. Molti sono stati costretti a rilasciare false confessioni. E' semplicemente spaventoso e oltraggioso", ha sottolineato. Questi commenti arrivano il giorno dopo l'apertura delle udienze presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja sugli obblighi umanitari di Israele nei confronti dei palestinesi. Il rappresentante dello Stato di Palestina ha affermato che Israele sta usando il blocco degli aiuti umanitari come "arma di guerra" a Gaza. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha risposto denunciando la "persecuzione sistematica" da parte di Israele - che non partecipa alle udienze - affermando che "sono le Nazioni Unite e l'Unwra" a dover essere giudicate. Israele controlla l'ingresso degli aiuti internazionali nella Striscia di Gaza, vitali per i 2,4 milioni di abitanti colpiti da una crisi umanitaria senza precedenti. Le autorita' israeliane hanno interrotto questi aiuti il 2 marzo, pochi giorni prima della ripresa dell'offensiva militare nel territorio palestinese dopo una tregua di due mesi. Prima ancora, Israele ha promulgato una legge che vieta all'agenzia sussidiaria delle Nazioni Unite di operare sul suolo israeliano, dopo aver accusato alcuni membri del personale di aver partecipato all'attacco in Israele perpetrato dal movimento islamista palestinese Hamas il 7 ottobre 2023, che ha scatenato il conflitto.

11:36

Staff Unrwa usato da Idf come scudi umani e torturati, la denuncia dell'Onu

Usati come scudi umani, privati del sonno, attaccati dai cani, minacciati e torturati. Così, secondo Philippe Lazzarini, il direttore generale dell'Unrwa, dal 7 ottobre del 2023 sono stati trattati dalle Idf almeno 50 dipendenti dell'Agenzia dell'Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi. "Sono stati trattati nel modo più scioccante e disumano", ha scritto Lazzarini su 'X'. "Hanno riferito di essere stati picchiati e usati come scudi umani. Sono stati sottoposti a privazione del sonno, umiliazioni, minacce di violenza a loro e alle loro famiglie e attacchi da parte di cani. Molti sono stati costretti a confessare'', ha aggiunto Lazzarini.

"Per il personale dell'Unrwa il dovere umanitario si scontra con brutalità", ha aggiunto Lazzarini, che ha chiesto "giustizia e responsabilità per i crimini e le violazioni del diritto internazionale commessi nella Striscia di Gaza".

11:28

Idf, eliminato comandante Hamas che guidò attacco a un kibbutz

L'Idf e il servizio di sicurezza interna Shin Bet hanno annunciato di aver eliminato la scorsa settimana un comandante della forza d'élite Nukhba di Hamas, che aveva guidato l'attacco del 7 ottobre 2023 al kibbutz Kissufim, e un ufficiale operativo del battaglione Jabalya. I due terroristi sono stati identificati  come Saeed Amin Saeed Abu Hassanein e Mustafa Youssef Al-Abed Matouq. L'esercito ha reso noto di aver ucciso a Gaza anche un importante miliziano del Fronte per la liberazione della Palestina, Ali Nadal Hassani Tarfiti. 

11:25

Hamas: "Contatti per accordo non sono fermi ma senza progressi"

Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato alla tv Filastin Al-Youm, legata alla Jihad islamica palestinese, che "i contatti per i negoziati con Israele non si sono interrotti ma i recenti colloqui al Cairo non hanno portato a progressi verso un cessate il fuoco e un accordo". "Il movimento non ha ricevuto nuove proposte al Cairo. Hamas rifiuta soluzioni parziali e temporanee", ha detto. Ieri sera alti funzionari egiziani hanno riferito di una "svolta importante" alla Reuters, ma la notizia è stata smentita questa mattina da Israele. 

11:09

Progetto alimentare città italiane e palestinesi in Cisgiordania

La Città di Torino è capofila di un ampio gruppo di città italiane e palestinesi, associazioni, atenei ed enti del terzo settore, tra cui Slow Food Italia, di un'iniziativa che ha lo scopo di contribuire allo sviluppo di politiche alimentari urbane inclusive, sostenibili e resilienti nelle città palestinesi della Cisgiordania. Si tratta del progetto 'Akli Baladi', che in arabo significa 'mangia locale', approvato dalla Giunta comunale su proposta del sindaco Stefano Lo Russo. L'obiettivo delle città italiane del progetto -  oltre a Torino ci sono Assisi, Bergamo, Bra, Caltagirone, Pavia, Reggio Emilia, Sesto Fiorentino - è di accompagnare le loro città-sorelle, supportandole nel rafforzamento delle politiche alimentari locali, considerate fondamentali per assicurare il diritto al cibo adeguato ai propri cittadini. Il piano, della durata di 36 mesi, prevede la creazione di punti di valorizzazione dei prodotti locali e di educazione alimentare e il miglioramento della qualità delle filiere dell'olio. I risultati attesi sono il potenziamento degli interventi utili a connettere urbanizzazione, cibo e agricoltura nei governatorati di Betlemme e di Gerico, il rafforzamento della governance alimentare degli enti territoriali palestinesi e delle loro reti, in sinergia con gli omologhi italiani, il miglioramento dell'offerta educativa e formativa sulle politiche alimentari urbane in Cisgiordania. Un tema, quello della cooperazione italo-palestinese, che sarà anche al centro di un incontro previsto domani alla Tenda 'Avvolti', l'ostensione multimediale della Sindone, in piazza Castello, a Torino. 

09:51

Premier palestinese Mustafa: "Hamas deponga armi, unica soluzione 2 Stati"

"Hamas come partito politico è benvenuto nell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) se accetta i principi a cui i suoi membri aderiscono: e dunque l'idea che la pace deve essere raggiunta senza violenza e senza armi in base alla soluzione dei due Stati. Per quanto riguarda il governo: l'esecutivo che io guido è un governo tecnico, non ci sono rappresentanti di partito né possono esserci. Questo vale per Hamas così come per Fatah. Ed è chiaro che non possono esserci armi in Palestina che non siano quelle che rispondono all'autorità centrale". Lo dice a Repubblica il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese Mohammed Mustafa.  "I nostri problemi con Hamas non sono iniziati il ​​7 ottobre 2023 - chiarisce il premier dell'Anp - Hamas ha preso il controllo di Gaza dal 2007 e questo ha avuto un impatto notevole sulle vite di tutti i palestinesi. Il 7 ottobre ha chiaramente modificato lo scenario, ma credo che ora sia chiaro a tutti che la soluzione verrà solo quando Gaza sarà riunita con il resto della Palestina. Deve esserci un unico Stato, un'unica legge, e un'unica autorità che controlla le armi. È questa la realtà che dobbiamo costruire per aiutare Gaza a ripartire: sarà difficile, serviranno i soldi e il supporto della comunità internazionale. Ma stiamo già lavorando".

09:26

Mustafa (Anp): "Basta violenza Hamas, soluzione è a due Stati"

"Papa Francesco ha fatto una grande differenza nella maniera in cui noi palestinesi siamo visti. Credo che il fatto che il nostro Stato sia riconosciuto dal Vaticano abbia avuto un importante impatto. Per questo, per il supporto che ha sempre dato alla pace e per aver riconosciuto sin dal primo momento la sofferenza di Gaza, gli saremo sempre grati". Così a Repubblica Mohammed Mustafa, primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese. "Per il futuro della nostra regione non c'è altra strada se non il dialogo e la coesistenza - dice poi - Alla fine anche il governo israeliano si dovrà arrendere a questa evidenza. Non credo che Israele sia più sicuro oggi dopo 19 mesi di guerra, con uno degli eserciti più forti del mondo che combatte contro una milizia e che ancora non può dire di aver vinto. Non credo neanche che oggi Israele abbia più amici di prima nel mondo. Questi mesi dimostrano che la guerra non è la soluzione". 

09:15

Idf annuncia eliminazione di alcuni terroristi

Giovedi' scorso, a Gaza City, le IDF e l'ISA hanno eliminato Ali Naddal Husni Sarfiti, un terrorista dell'organizzazione terroristica del Fronte Popolare Palestinese nella Striscia di Gaza, scrive l'esercito israeliano su Telegram. Sarfiti ha scontato una pena consecutiva in Israele tra il 2002 e il 2015 per aver condotto attivita' terroristiche per l'organizzazione terroristica del Fronte Popolare Palestinese, aver fornito addestramento militare e aver pianificato un attentato suicida in Israele. 

07:1229 apr

Idf, utilizzato per la prima volta a Gaza il razzo Bar

Le batterie di artiglieria dell'Idf hanno lanciato oltre 5.000 colpi contro obiettivi terroristici nell'area di Morag, un asse viario nel sud della Striscia di Gaza che prende il nome da un ex insediamento israeliano evacuato nel 2005. Durante queste operazioni, riferisce l'esercito, è stato impiegato per la prima volta il razzo guidato 'Bar', progettato per colpire rapidamente bersagli in scenari di combattimento complessi. 

07:1229 apr

Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce

Si tratta di una metanfetamina  conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la  caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si  trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati  scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di  cosa si tratta e quali sono gli effetti. COSA SAPERE

07:1129 apr

World Press Photo 2025, a vincere è il ritratto di un bimbo di Gaza senza le braccia

Lo scatto appartiene alla fotografa palestinese Samar Abu Elouf, trasferitasi a Doha nel 2023 per documentare le condizioni dei feriti riusciti a scappare dalla Striscia. L'IMMAGINE VINCITRICE


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