Showing content from https://tg24.sky.it/mondo/2025/02/11/gaza-hamas-israele-ostaggi below:
Website Navigation
Gaza, Hamas frena sul prossimo scambio di ostaggi con Israele. Cosa sta succedendo
Introduzione
Rinviato a tempo indeterminato lo scambio di ostaggi previsto per sabato tra Israele e Hamas: ad annunciarlo è stato quest’ultimo, sostenendo però come “la porta resti aperta come messaggio di avvertimento all’occupante e per dare ai mediatori tempo sufficiente”. Tra le ragioni ci sarebbe anche il piano del presidente Usa Donald Trump di acquisire il controllo di Gaza e trasferire i palestinesi in altri Paesi. “Non avranno possibilità di rientrare, perché avranno alloggi molto migliori”, ha dichiarato in un’intervista a Fox News
Quello che devi sapere Il rinvio di Hamas
- Nella giornata di ieri Hamas ha annunciato il rinvio a tempo indeterminato dello scambio di ostaggi-prigionieri in base all'accordo di tregua, accusando Israele di non aver rispettato i termini dell'intesa. "Il rilascio dei prigionieri, programmato per sabato 15 febbraio 2025, sarà posticipato fino a nuovo avviso, in attesa del rispetto da parte dell'occupazione e dell'adempimento retroattivo degli obblighi delle ultime settimane. Riaffermiamo il nostro impegno nei confronti dei termini dell'accordo fintantoché l'occupazione vi aderirà", ha affermato in una dichiarazione Abu Ubaida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, ala armata di Hamas
Per approfondire: Trump: "Per palestinesi nessun diritto di tornare". Hamas rinvia rilascio ostaggi
Hamas: "Resta porta aperta per scambio prigionieri"
- Hamas, però, ha poi reso noto che "la porta resta aperta" per rispettare la data di sabato prossimo per il nuovo scambio di prigionieri. "Posticipare il rilascio dei prigionieri è un messaggio di avvertimento all'occupante", ha affermato Hamas in una nota, spiegando di aver sospeso lo scambio 5 giorni prima "per dare ai mediatori sufficienti opportunità di fare pressione sull'occupante affinché adempia ai propri obblighi". Hamas sostiene infatti che Israele abbia violato l'accordo, ritardando il ritorno degli sfollati di Gaza nel nord, sparando ai palestinesi, ritardando l'ingresso di forniture medie e delle attrezzature per rimuovere le macerie
Per approfondire: La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
Trump: "Sarà un vero inferno se Hamas non libera ostaggi"
Il presidente Usa Donald Trump ha definito "terribile" la minaccia di Hamas di rinviare il prossimo rilascio degli ostaggi e ha detto che si scatenerà un "inferno" se non "riportano tutti entro sabato a mezzogiorno". Per il presidente americano, Israele dovrebbe "annullare" l'accordo di cessate il fuoco con il movimento islamista palestinese se questo termine non viene rispettato
Negoziatori Hamas: “Garanzie Usa non più in vigore”
- Tra le ragioni di tale stop, hanno fatto intendere i negoziatori di Hamas, c'è il fatto che le garanzie Usa per il cessate il fuoco non siano più in vigore di fronte al piano del presidente Donald Trump di voler trasferire i palestinesi fuori da Gaza. A spiegarlo sarebbero state due fonti della sicurezza egiziana a Reuters rilanciate dal Times of Israel. I mediatori temono la rottura dell'accordo di cessate il fuoco, dopo l’annuncio di Hamas, e hanno rinviato i colloqui fino a quando non sarà ricevuta una chiara indicazione dell'intenzione di Washington di continuare l'accordo a fasi
Per approfondire: Trump: "Mi impegno ad acquistare Gaza". Nel piano nessun diritto palestinesi a tornare
Trump: “Palestinesi non hanno diritto a tornare a Gaza”
- In precedenza, infatti, erano arrivate le parole del presidente statunitense Donald Trump, che aveva affermato che i palestinesi non avrebbero alcun diritto al ritorno in base al suo piano per impossessarsi di Gaza. L'impegno del tycoon sembra essere quello di diventare "proprietario" di Gaza, per pianificare uno "sviluppo immobiliare per il futuro" di questo "bellissimo pezzo di terra". Quanto ai suoi attuali abitanti, l'inquilino della Casa Bianca ha immaginato di realizzare fino a sei nuove e "belle comunità, lontane da dove si trovano adesso" i palestinesi, in zone "dove non c'è tutto questo pericolo". A domanda esplicita se avessero la possibilità di tornare a Gaza, il presidente ha risposto: "No, non ne avrebbero, perché avranno alloggi molto migliori", ha detto Trump a Bret Baier in un estratto di una intervista a Fox News. "In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro", ha spiegato
I dettagli del piano
- Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accolto il piano Trump definendolo una "visione nuova e rivoluzionaria per il giorno dopo Hamas" a Gaza, ma tutto il mondo arabo e anche l'Unione europea lo ha rigettato a più riprese. I Paesi indiziati a ospitare i circa due milioni di palestinesi residenti nella Striscia sarebbero Egitto e Giordania, al momento non favorevoli. Il presidente americano, tuttavia, si è detto fiducioso di poterli convincere, sfruttando la sua solita leva: "Diamo loro miliardi e miliardi di dollari all'anno" in aiuti militari, "penso che potrei fare un accordo con loro", la sua previsione. Nel frattempo, il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty è volato a Washington dove ha incontrato l'omologo Marco Rubio, mentre nella giornata di oggi è atteso un colloquio tra Trump e il re giordano Abdallah II
La risposta di Israele
- Non è mancata la risposta di Israele allo stop allo scambio di ostaggi di Hamas: il ministro israeliano della Difesa Israel Katz ha definito l'annuncio di Hamas una "totale violazione" dell'accordo di cessate il fuoco di Gaza. "L'annuncio di Hamas di interrompere il rilascio degli ostaggi israeliani è una totale violazione dell'accordo di cessate il fuoco e dell'accordo per il rilascio degli ostaggi", ha dichiarato Katz
L’esercito israeliano pronto a tutti gli scenari
- A seguito dell'annuncio di Hamas di rinviare il prossimo rilascio degli ostaggi che era previsto per sabato, il ministro della Difesa Israel Katz ha anche annunciato di aver "ordinato all'Idf di prepararsi al massimo livello di allerta per qualsiasi possibile scenario a Gaza e di proteggere le comunità di confine. Non torneremo alla realtà del 7 ottobre", ha dichiarato il ministro secondo quanto riporta il quotidiano The Times of Israel
Israele manda rinforzi alle sue truppe schierate a Gaza
- Ieri sera, poi, l'Idf ha annunciato in un messaggio su Telegram che "è stato deciso di rafforzare significativamente l'area (di Gaza) con forze aggiuntive per missioni difensive". "In base alla valutazione della situazione, è stato deciso di aumentare il livello di prontezza e posticipare il congedo per i soldati combattenti e le unità operative nel Comando meridionale", si legge nella nota. E ancora: "Il rinforzo alle truppe aumenterà la capacità di difesa nell'area e aumenterà l'allerta rispetto a vari scenari nella regione"
Ben Gvir: “Dobbiamo tornare alla guerra e distruggere”
- Soffia sul vento della guerra l'ex ministro israeliano ed esponente di estrema destra, Itamar Ben Gvir: secondo lui, dopo questo stop, "Israele dovrebbe effettuare un massiccio assalto a Gaza, dall'aria e dalla terra, insieme a un blocco completo degli aiuti umanitari alla Striscia, tra cui elettricità, carburante e acqua, e incluso il bombardamento degli aiuti che sono già stati portati e sono nelle mani di Hamas", ha scritto su X. "Dobbiamo tornare alla guerra e distruggere!". Il partito di Ben Gvir, Otzma Yehudit, ha lasciato il governo, di cui faceva parte, per protestare contro l'accordo di tregua
Famiglie ostaggi: “Il tempo è essenziale: vanno salvati"
- Intanto il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha riferito di aver contattato i Paesi mediatori per aiutare a salvare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. "Siamo al fianco del governo israeliano e incoraggiamo il mantenimento delle condizioni che garantiranno la continuazione positiva dell'accordo, portando al ritorno in sicurezza dei nostri 76 fratelli e sorelle", ha dichiarato il forum in una dichiarazione riportata dal Times of Israel. Le famiglie affermano che le testimonianze degli ostaggi liberati, "così come le scioccanti condizioni degli ostaggi rilasciati sabato scorso, non lasciano spazio a dubbi: il tempo è essenziale e tutti gli ostaggi devono essere urgentemente salvati da questa situazione orribile"
Onu: “Israele e Hamas garantiscano trattamento umano ai detenuti”
- Le Nazioni Unite hanno esortato Israele e Hamas a garantire un trattamento umano a tutti i detenuti, affermando che le recenti immagini di ex ostaggi israeliani ed ex detenuti palestinesi "emaciati" sono "profondamente inquietanti". "Le immagini degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi emaciati, rilasciati nell'ambito della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza, sono profondamente inquietanti", ha dichiarato in un comunicato il portavoce dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra
Per approfondire: Medio Oriente, Netanyahu: "Risultati straordinari da vertice con Trump"
TAG:
RetroSearch is an open source project built by @garambo
| Open a GitHub Issue
Search and Browse the WWW like it's 1997 | Search results from DuckDuckGo
HTML:
3.2
| Encoding:
UTF-8
| Version:
0.7.3