Il prossimo 9 maggio verrà aperto nel capoluogo dorico il Centro “Sogni Appesi”, la prima struttura che si propone di accogliere in forma diurna bambini e giovani che vivono temporanee situazioni di disagio. “Uno spazio in cui i giovani possano costruire un futuro solido, dando loro punti di riferimento” commenta la referente della comunità residenziale Martina Osimani
È attesa l’inaugurazione del capoluogo marchigiano del nuovo Centro semiresidenziale socio-educativo “Sogni Appesi”, la prima vera e propria casa dei diritti dei più piccoli che si propone di accogliere in forma diurna bambini e giovani che vivono temporanee situazioni di disagio in un ambiente che ripropone, per organizzazione e qualità della relazione, il calore e l’affetto di una famiglia. Il centro, fortemente voluto dall’Associazione MetaCometa, sarà inaugurato il prossimo venerdì 9 maggio alle ore 18:00 ad Ancona in Via del Fornetto 109. L’evento inaugurale - aperto alle autorità istituzionali, politiche, religiose - mira anche ad evidenziare la possibilità che il capoluogo dorico diventi un’autentica capitale regionale contro il disagio di giovani e bimbi.
Le parole della referente della comunità residenziale Martina Osimani“L’abbiamo immaginato e realizzato come un servizio diurno, uno spazio in cui i giovani possano costruire un futuro solido, dando loro punti di riferimento, affetto e opportunità di crescita, sostenendo la loro famiglia di origine e favorendo l’integrazione con il territorio – ha commentato Martina Osimani, referente della comunità semiresidenziale. Ogni stanza della struttura presenta un nome che prende ispirazione dalla montagna: come un alpinista che si prepara duramente per raggiungere la cima, così il giovane ancora adolescente s’allena alla scalata della vita, a tratti difficile ma anche ricca di soddisfazioni quando si hanno gli strumenti giusti per affrontare il tortuoso sentiero” ha ribadito la Osimani. “Ogni desiderio, ogni sogno del ragazzo- prosegue la referente della comunità - è anche nostro; perciò, offriamo tutta la vicinanza di cui siamo capaci, assieme all’esperienza di adulti e professionisti, affinché questi giovani non siano lasciati da soli ad affrontare il cammino di crescita, e soprattutto perché non permettano alle intemperie incontrate di distruggere le cose belle costruite o da costruire nel tempo”.
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