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Dal passato al futuro: il Molteni Museum si rinnova, diventa 2D

La mostra presenta una ricca selezione di fotografie storiche, pubblicità, cataloghi e brochure che negli anni hanno caratterizzato l’evoluzione del design italiano

A dieci anni dalla sua fondazione il Molteni Museum, che ha sede nello storico stabilimento del gruppo Molteni a Giussano, nel cuore del distretto della Brianza, si rinnova. Il nuovo allestimento curato dall’artista e designer israeliano Ron Gilad è un racconto attraverso parole e immagini. E’ come un libro da sfogliare sull’evoluzione e la storia del design italiano dell’ultimo secolo. Il viaggio è pensato da Gilad come un mondo bidimensionale che accompagna il visitatore lungo un ponte immaginario tra passato e futuro. “La mostra trae ispirazione da diversi materiali storici in 2D – elementi di graphic design, fotografie, campagne pubblicitarie, anche cianografiche”, racconta Ron Gilad. “Questi elementi, spesso trascurati nel contesto delle creazioni di arredo 3D, sono interpretazioni dei creativi che hanno aiutato la comunicazione del lavoro dell’azienda nel mondo, attraverso forme 2D sia fisiche sia digitali. La mostra vuole celebrare questi materiali ed esplorare l’evoluzione del design, rivisitando e risignificando il passato”. Gilad reinterpreta i tratti distintivi dell’identità aziendale: dai materiali – con il legno protagonista – ai prodotti, alla tecnologia, all’artigianalità. Anche il modo di esporre si scosta dalla classica esposizione di oggetti. I pochi i pezzi d’arredo in esposizione, come la poltrona Mix di Afra e Tobia Scarpa per UniFor del 1975 o la poltrona disegnata da Gio Ponti nel 1954 per villa Planchart a Caracas, o la Monk di Afra e Tobia Scarpa rieditata in occasione del Salone del Mobile 2025, lasciano spazio a cataloghi, pubblicità, poster, gadget che ripercorrono le collaborazioni del gruppo Molteni con fotografi, agenzie di comunicazione, artisti, designer.

Dentro Molteni, un'esplorazione tra bozzetti storici e identità visiva

Ad accompagnarci in questo viaggio nel cuore dell’allestimento è Giulia Molteni, terza generazione al vertice del gruppo industriale brianzolo dell'arredamento, nell'azienda di famiglia è capo del marketing e della comunicazione.

“E’ un viaggio attraverso la nostra comunicazione, alla ricerca di un passato senza tempo – spiega Giulia Molteni. “Dal passato rieditiamo oggetti che sono timeless del design, che possono essere contemporanei ancora oggi e che si possono inserire molto bene anche in contesti diversi. La nostra forza – continua Molteni - è saper amalgamare passato e futuro. Un oggetto di design è un oggetto pensato per proporre sempre qualcosa di nuovo, un qualcosa che rende quel prodotto unico e irripetibile”.

Bozzetti storici mostrano il processo di creazione di cataloghi, brochure e pagine pubblicitarie, prima dell’avvento del computer e dopo. Un’altra sezione si concentra sull’evoluzione dei loghi dagli anni ‘30 a oggi, mostrandone la costruzione grafica, l’utilizzo e la valenza simbolica, dal logotipo di Felix Humm per Molteni&C a quello di Studio Cerri per UniFor, fino al sistema di identità visiva Molteni Group, progettato da Nicola-Matteo Munari. In mostra anche la storia del magazine di Gruppo dai primi anni ’90 – Giornalone, poi M&C e infine Molteni Magazine – con schermi multimediali, immagini, testi e disegni.

L'eredità di 7 Volte7, Molteni&C e la centralità dell'innovazione

“Il 7 Volte7 – protagonista negli anni 90 di una fortunata campagna pubblicitaria all’insegna del claim “Dagli Appendini alle Ante” – che, precursore degli armadi componibili, vede nei meccanismi la centralità della nostra esistenza – continua Giulia Molteni - non lanciamo mai

nessun prodotto che non racchiuda qualcosa di eccezionale rispetto all’esistente. L’innovazione deve essere alla base del design".

Al centro dello spazio espositivo c’è anche uno dei gadget più celebri, l’aquilone realizzato in occasione del Salone del Mobile 1978, che rappresenta oggi uno dei simboli della design week. Sulle pareti fotografie che mostrano le opere di grandi autori, come Gabriele Basilico, Mario Carrieri, Luigi Ghirri, Studio Azzurro – Armando Bertacchi, Leo Torri, Miro Zagnoli. Ma anche progetti di comunicazione multimediale, tra cui House of Molteni, serie web sulle case dei trendsetter, La vita in un armadio, video sullo spettacolo teatrale interpretato da Anna Galiena con la scenografia di Margherita Palli, e White Noise, il corto di Beniamino Barrese e Mattia Colombo, che rende omaggio a Venezia, a Carlo Scarpa e a uno degli elementi essenziali della sua architettura, l’acqua.

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