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Riscaldamento in casa, quando si spegne in Italia: le date zona per zona
Introduzione
L’accensione e lo spegnimento del riscaldamento in Italia è regolato dal decreto del Presidente della Repubblica numero 412 del 1993 che scandisce i vari periodi in base alle zone climatiche del Paese.
Anche nel 2025, quindi, come sempre negli anni passati, le date di spegnimento dipendono dalla fascia climatica di appartenenza
Quello che devi sapere Contenere i consumi
- Il fine principale di questo sistema a zone, spiega Nicola Teofilo di Immobiliare.it, “è quello di contenere i consumi energetici e ridurre l’impatto ambientale, ottimizzando l’uso degli impianti termici in base alle reali necessità climatiche”. Nello specifico, l’Italia è divisa in zone, indicate con le lettere dalla A alla F: la suddivisione è composta in base ai gradi-giorno, un parametro che tiene conto della temperatura media annua di una determinata località. “Più i gradi-giorno sono alti, più la stagione di riscaldamento sarà lunga”
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Le zone, dalla A alla F
I territori appartenenti alla zona A sono i più caldi, quelli alla F sono i più freddi. Più nel dettaglio:
- Zona A: comprende Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa
- Zona B: nella B sono incluse le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani
- Zona C: la terza zona comprende i territori di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto
- Zona D: sono incluse le province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo
- Zona E: La zona E riguarda le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza
- Zona F: comprende Belluno, Cuneo e Trento. A contrario di altre aree in questa non sono previsti limiti
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Il calendario per il 2025
- Le date di spegnimento del riscaldamento, come detto, variano a seconda della zona climatica di appartenenza. Tuttavia, in caso di condizioni climatiche particolarmente rigide o miti, i singoli Comuni possono decidere di prorogare l’accensione o anticipare lo spegnimento degli impianti, purché con un uso limitato a metà del tempo massimo consentito dalla legge. Ecco quando è previsto lo spegnimento dei termosifoni per il 2025, zona per zona.
- Zona A: 15 marzo.
- Zona B: 31 marzo.
- Zona C: 31 marzo.
- Zona D: 15 aprile.
- Zona E: 15 aprile.
- Zona F: nessuna limitazione
Riscaldamento autonomo e centralizzato
- Nei condomini con impianti centralizzati è necessario rispettare queste date, mentre chi possiede un impianto autonomo può spegnerlo in base alle proprie esigenze. Tuttavia, per garantire il risparmio energetico, è sempre consigliato risparmiare e ottimizzare l’uso del riscaldamento nei periodi più miti
Nei prossimi anni
- Nei prossimi anni il panorama cambierà, anche perché le caldaie a gas saranno progressivamente sostituire. Le direttive europee sulle nuove costruzioni puntano a una transizione graduale verso sistemi più sostenibili, limitando progressivamente l’uso dei tradizionali impianti a gas
I cambiamenti dal 2029
- Dal 2029 i nuovi impianti di riscaldamento dovranno rispettare standard energetici molto più rigidi, rendendo più difficile la commercializzazione di sistemi obsoleti e meno efficienti. Dal 2040 è previsto lo stop definitivo alla produzione e alla vendita di nuovi impianti di riscaldamento a gas, per favorire l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale come le pompe di calore, il teleriscaldamento e altre soluzioni innovative e meno energivore. Questo significa che chi possiede un impianto tradizionale potrà continuare a utilizzarlo, ma in caso di sostituzione dovrà scegliere soluzioni alternative. Il passaggio sarà incentivato da bonus statali e agevolazioni fiscali, con eventuali sconti e detrazioni per chi investe in sistemi di riscaldamento più sostenibili ed efficienti
Anidride carbonica a livelli mai così alti
- Intanto, la concentrazione atmosferica di anidride carbonica è ai livelli più alti degli ultimi 800.000 anni e il 2024 è stato probabilmente il primo anno a superare di oltre 1,5 gradi l'era preindustriale, con una temperatura media globale di 1,55 gradi, ed il più caldo nei 175 anni di osservazione registrati. Sono alcuni dei dati contenuti nell'ultimo rapporto del Wmo (World meteorological organization). Il riscaldamento a lungo termine rimane al di sotto di 1,5 gradi. "Sebbene un solo anno di riscaldamento superiore a 1,5 °C non indichi che gli obiettivi di temperatura a lungo termine dell'accordo di Parigi siano fuori portata, è un campanello d'allarme che stiamo aumentando i rischi per le nostre vite, le nostre economie e per il pianeta", ha affermato il segretario generale del Wmo Celeste Saulo
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