È arrivato il licenziamento per giusta causa per Emanuele Michieletti, primario dell'ospedale di Piacenza. Sui di lui pendono accuse pesantissime di violenza sessuale aggravata e atti persecutori ai danni di dottoresse ed infermiere. A deliberare la fine del rapporto di lavoro l’Ausl di Piacenza. "Abbiamo già iniziato analisi e verifiche interne - ha detto Paola Bardasi, direttrice generale durante un incontro con la stampa -, e non escludiamo provvedimenti, a breve, dopo un confronto anche con l'autorità giudiziaria". Bardasi ha confermato che è già stato nominato al suo posto un direttore ad interim dello stesso reparto. "Non appena possibile – ha aggiunto - vogliamo capire come tutelare tutte le donne coinvolte in questa vicenda, stiamo preparando gli atti e valuteremo di costituirci parte civile nel processo".
"Verifiche su comportamenti collegati”"Ringrazio la procura della Repubblica presso il tribunale di Piacenza e la squadra mobile della questura di Piacenza per l'accurato lavoro di indagine svolto che, al netto delle valutazioni che competeranno all'autorità giudiziaria, fa emergere un quadro gravissimo all'interno dell'ospedale di Piacenza. Riconosco con la medesima gratitudine il coraggio con il quale la dottoressa ha deciso di denunciare l'accaduto rivolgendosi alla direzione aziendale dell'Ausl di Piacenza, la quale poi ha cooperato affinché la notizia entrasse immediatamente nella conoscenza della questura e della procura. Già nella giornata di ieri, l'Ausl ha proceduto al licenziamento del primario coinvolto". Così il presidente della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale, commenta la notizia del primario dell'ospedale Civile di Piacenza agli arresti domiciliari per violenza sessuale e stalking sulle colleghe e le infermiere del reparto. "Indipendentemente dagli esiti del procedimento penale - prosegue De Pascale - sul piano del diritto del lavoro il quadro emerso è di per sé ampiamente sufficiente a giustificare provvedimenti immediati e inequivocabili. Ho inoltre richiesto di avviare ulteriori verifiche disciplinari su eventuali comportamenti collegati meritevoli di attenzione, per garantire piena chiarezza e trasparenza sull'intera situazione.
Il sistema sanitario dell'Emilia Romagna, a partire dall'Ausl di Piacenza, ha attivato negli anni diversi strumenti sia per sostenere denunce e segnalazioni che di prevenzione. Tuttavia un episodio di questa gravità ci impone di andare oltre. Dobbiamo rafforzare ogni azione volta a sostenere chi trova il coraggio di denunciare, promuovendo un clima di ancora maggiore fiducia verso le istituzioni, ma ancora di più non possiamo accettare un persistente clima culturale nel quale una persona possa anche solo pensare di attuare condotte come quelle contestate, immaginando di avere il diritto di uscirne impunito per via della sua posizione o del ruolo che ricopre all'interno della nostra società". "E' evidente che alla base di simili condotte - conclude il presidente emiliano romagnolo - ci sono certamente comportamenti individuali, ma c'è anche un clima maschilista e patriarcale che dobbiamo aggredire in radice anche dentro le nostre organizzazioni e istituzioni, affinché non si possa nemmeno ipotizzare il verificarsi di fenomeni di questo tipo".
Approfondimento Piacenza, abusi su dottoresse e infermiere: arrestato un primarioRetroSearch is an open source project built by @garambo | Open a GitHub Issue
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