La mobilitazione è stata indetta dai Cobas scuola, contro le prove Invalsi e le Nuove indicazioni nazionali approvate dal ministro Valditara. A Roma si prevede una manifestazione davanti al ministero dell’Istruzione e del Merito
Per la giornata di domani 7 maggio è stato convocato uno sciopero nazionale della scuola per l’Infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Lo hanno proclamato i Cobas (comitati di base). Si prevedono manifestazioni a livello provinciale: la principale si svolgerà a Roma a viale Trastevere di fronte al ministero dell’Istruzione e del Merito, a partire dalle 9.30. La mobilitazione è stata indetta contro le prove Invalsi e contro le Nuove Indicazioni Nazionali annunciate dal ministro Giuseppe Valditara nei mesi scorsi. Le sigle sindacali ne chiedono “il ritiro immediato” e sottolineano l’importanza di “investimenti concreti nella scuola pubblica”.
Le critiche alle prove InvalsiLo sciopero, quindi, coinvolge personale docente e Ata delle scuole dell’infanzia, elementari e medie, cioè quelle destinatarie delle nuove linee guida del ministro Giuseppe Valditara e delle prove Invalsi. Gli Invalsi, spiegano i Cobas scuola in una nota, “non hanno determinato alcun sviluppo positivo nel sistema educativo”. Secondo i sindacati emergono invece “crescenti disparità territoriali e socioeconomiche”. Queste prove “non possono misurare competenze poiché sono costituite da test decontestualizzati a risposta chiusa o aperta univoca. Ciò ne annulla la loro stessa validità”. Prosegue la nota: “Hanno diffuso nelle scuole la pratica del teaching to test, sottraendo tempo e attenzione alla didattica attiva ed esperienziale, fondamentale per sviluppare pensiero critico, autonomia culturale ed emotiva”.
Leggi anche Guida alle nuove elementari e medie. Cosa cambia materia per materia E alle Nuove indicazioni nazionaliI Cobas sono critici anche sulle Nuove indicazioni nazionali 2025: “Presentano una forte impostazione eurocentrica, che ignora l’interdipendenza culturale e scoraggia l’assunzione di prospettive plurali, fondamentali in una società multiculturale; rimandano a un modello educativo autoritario, nozionistico e selettivo; valorizzano i talenti individuali in chiave competitiva, a scapito di cooperazione e solidarietà; descrivono la violenza di genere come una 'triste patologia', invece che il risultato di dinamiche radicate della società; propongono l’'educazione del cuore' per contrastare la violenza di genere, ignorando l’educazione all’affettività, al rispetto delle differenze; limitano i luoghi di sviluppo della persona alla scuola e alla famiglia, negando i processi di apprendimento che avvengono in una molteplicità di contesti interconnessi; si fondano su un impianto nozionistico, con lunghe liste di conoscenze disciplinari da acquisire e moduli di apprendimento interdisciplinari che minano di fatto la libertà di insegnamento”. I Cobas chiedono quindi il ritiro immediato delle nuove Indicazioni e investimenti concreti nella scuola pubblica, a partire da risorse per l’inclusione, il rafforzamento degli organici, la stabilizzazione del personale precario, il rinnovamento della didattica e delle infrastrutture scolastiche.
Leggi anche La matematica sarà sempre meno importante nella scuola italiana? Cosa prevedono le Nuove indicazioni nazionaliLe Nuove indicazioni nazionali per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo entreranno in vigore a partire dall’anno scolastico 2026-2027, e sono state pubblicate l’11 marzo. Fra le varie cose, prevedono il ritorno del latino - opzionale - dalla seconda media e una maggiore attenzione allo studio della storia d'Italia e della Bibbia. Quest’ultima è stata introdotta, aveva spiegato la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, come “testo della nostra tradizione, anche per aver ispirato numerose opere di letteratura, musica, pittura e influenzando il patrimonio culturale di molte civiltà". Viene data maggiore centralità alla letteratura italiana, con più valore alla fantasia e alle filastrocche/poesie imparate memoria. Le indicazioni avevano ricevuto critiche sia dall’opposizione sia da parte degli studenti stessi.
Leggi anche Scuola, arresto per chi picchia prof. Stretta su corsi sessualità Cosa sono gli InvalsiL’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di Formazione) è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto l’eredità del Centro Europeo dell’Educazione (CEDE), istituito nei primi anni Settanta del secolo scorso. Organizza ogni anno prove che puntano a valutare il livello di apprendimento degli studenti e lo stato di salute dell'istruzione italiana. Nello specifico vengono somministrati dei test in diversi gradi di istruzione, dalle elementari fino alla quinta superiore, e rappresentano un requisito d'ammissione alla maturità. Le materie esaminate sono italiano, matematica e inglese: le prove si svolgono a Pc, in marzo.
Leggi anche Scuola, latino alle medie e poesie a memoria: le novitàISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24
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