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Pisa, ragazze punte con siringa in strada: arrestato Simone Baroncini

Il nome del 50enne è legato a tre episodi di "needle spiking". Come emerso dalle indagini, passava ore a cercare online filmati pornografici di giovani donne sottoposte a punture di ago nelle natiche. Nel suo passato c'è un femminicidio, avvenuto il 7 dicembre 2009 quando strangolò Vanessa Simonini, 20enne di Gallicano, della quale si era invaghito senza essere ricambiato. Era uscito dal carcere dopo 16 anni di reclusione

È stato fermato l'uomo che da settembre 2024 a gennaio 2025 ha seminato il panico a Pisa, pungendo con una siringa giovani donne. La polizia lo ha arrestato con l'accusa di violenza sessuale. Il 50enne si chiama Simone Baroncini, operaio di Pisa. E nel suo passato c'è un femminicidio, avvenuto il 7 dicembre 2009 quando strangolò Vanessa Simonini, 20 anni, di Gallicano, della quale si era invaghito senza essere ricambiato. Condannato a 16 anni di reclusione, dal 2022 era libero e si era trasferito a Volterra. 

L'aggressione con le siringhe

Il nome di Baroncini è legato a tre episodi di "needle spiking" avvenuti a Pisa. Come emerso dalle indagini, passava ore a cercare online filmati pornografici di giovani donne sottoposte a punture di ago nelle natiche e si informava, persino contattando sconosciuti sui social, su come eseguire punture in modo non doloroso.

Su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pisa ha adottato nei confronti del 50enne un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, che è stata eseguita dagli agenti della Squadra Mobile della Questura a conclusione di complesse indagini di natura tecnica e per studiare le abitudini e il profilo psicologico dell'indagato. L'allarme, ricostruisce "Il Tirreno", è iniziato dopo la denuncia di due giovani, di 23 e 21 anni, che nel weekend tra il 18 ed il 19 gennaio scorsi sono state punte alle natiche da un ago da siringa nel centro cittadino da un uomo incappucciato, di mezza età. Entrambe hanno riferito di essere state punte da una siringa mentre passeggiavano rispettivamente sul cavalcavia di San Giusto e lungo viale Bonaini.

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Le indagini e l'arresto

Subito dopo le indagini hanno portato a collegare i due fatti di gennaio con un precedente, accaduto il 14 settembre dello scorso anno, in Lungarno Buozzi, quando una trentenne è stata punta da un ago mentre passeggiava. Tanti gli elementi convergenti, era probabile che si trattasse della stessa persona. Dalle immagini della videosorveglianza cittadina, e da quelle tratte dagli esercizi commerciali, la Squadra Mobile, spiega "Il Tirreno", ha ricavato un primo identikit: il sospettato era un uomo, già autore di un grave reato commesso contro una giovane donna. "Il solido quadro indiziario è stato ulteriormente corroborato dal riconoscimento dell’indagato da parte di una delle vittime, che aveva visto l'uomo, durante la ricognizione fotografica", ha spiegato la Questura in un comunicato.

Il 24 gennaio la Squadra Mobile ha effettuato una perquisizione a casa dell'indagato, condotta con gli specialisti di indagini informatiche del Servizio Centrale Operativo di Roma, trovando altri elementi utili alle indagini. Qui è stato sequestrato un ago da siringa nascosto sotto al letto dell'uomo, oltre agli abiti indossati durante le aggressioni sessuali. "Il dato di maggiore pregio probatorio è stato acquisito attraverso le attività di analisi dei dispositivi informatici in uso al soggetto che hanno permesso di accertare che lo stesso era solito aggirarsi nel centro cittadino di Pisa fotografando le parti posteriori di ignare giovani passanti", ha precisato la Questura. Gli accertamenti, soprattutto in relazione al possesso di materiale pornografico che segnalava il movente sessuale, hanno convinto la Procura a richiedere una misura cautelare per violenza sessuale al Gip che ha adottato il provvedimento di arresto.

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