Prosegue il processo a carico di tre ultras rossoneri indagati nella maxi-inchiesta sulle curve di San Siro. Nell’ultima tappa della vicenda è stato mostrato in aula, infatti, un video con le diverse fasi del pestaggio ai danni del personal trainer Cristiano Iovino, avvenuto nell'aprile del 2024 in via Traiano a Milano. Nel filmato, oltre al rapper Fedez (non coinvolto nel procedimento legato agli ultras), si vede anche il suo ex bodyguard Christian Rosiello, imputato con Francesco Lucci, fratello dell'ex capo ultrà della curva Sud, e Riccardo Bonissi. Per il rapper, la procura ha chiesto l'archiviazione e non sono ancora mai chiariti stati chiariti del tutto i motivi della rissa e dell'agguato. “Una signora - ha spiegato un testimone - riferisce di aver sentito delle minacce: 'Devi chiedere scusa, sennò torniamo e ti ficchiamo una pallottola in testa'".
Nuove accuse per il fratello di Luca LucciIntanto sono spuntate nuove accuse proprio per Francesco Lucci. Rispetto al reato di associazione per delinquere, infatti, gli sono stati contestati anche il ruolo di promotore e l'aggravante delle armi, in riferimento a quelle che gli sono state sequestrate dagli inquirenti. Ma non solo, perchè Lucci dovrà rispondere anche del pestaggio di un 25enne avvenuto in un ristorante di via Capecelatro lo scorso 12 maggio, al termine della partita contro il Cagliari, per cui erano stati predisposti tre arresti. Sempre in un video mostrato in aula, si vede la vittima a torso nudo, dopo che gli sarebbe stata strappata una maglietta del Milan ritenuta contraffatta, colpito con sedie, tavoli e poi con un coltello. E un agente chiamato come testimone ha fatto notare nelle immagini anche la presenza di Francesco Lucci. L'ultrà, difeso dall'avvocato Jacopo Cappetta, potrà chiedere, in seguito alla modifica del capo di imputazione, di essere giudicato con il rito abbreviato.
Il teste: “Diversi rapper in contatto con Lucci”Sono proseguite anche le testimonianze. In una di queste sarebbe emerso come mentre l'ex capo della curva Sud, Luca Lucci, stava preparando un "progetto imprenditoriale" con lo stesso Fedez per la vendita della sua bibita Boem a San Siro, l’ultrà stava mettendo in piedi anche “una società per occuparsi della sicurezza di queste persone". Lo ha spiegato, nel dettaglio, un ispettore della Squadra Mobile milanese sentito come testimone nel processo. "Lucci aveva già assegnato uno dei suoi uomini, cioè Hagag Islam, in arte Alex Cologno, a Lazza in occasione di Sanremo 2024. Contemporaneamente - ha aggiunto - affida Christian Rosiello alla sicurezza di Fedez. Ci sono diversi rapper entrati in contatto con questa società: Tony Effe, Cancun, Capo Plaza, Lazza, Emis Killa", è stato spiegato.
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