Le fiamme hanno interessato il secondo piano dell'istituto di pena dove un gruppo di giovani detenuti avrebbe dato fuoco a lenzuola e materassi asserragliandosi poi in un’ala del penitenziario. Lo scorso 13 marzo, sempre al Beccaria, cinque persone, quattro detenuti minorenni e un agente della polizia penitenziaria, erano rimasti lievemente feriti in un altro rogo, di natura dolosa, appiccato da alcuni detenuti
Un incendio è scoppiato questo pomeriggio nel carcere per minori Cesare Beccaria di Milano. Le fiamme hanno interessato il secondo piano dell'istituto di pena dove un gruppo di giovani detenuti avrebbe dato fuoco a lenzuola e materassi asserragliandosi poi in un’ala del penitenziario. Lo scorso 13 marzo, sempre al Beccaria, cinque persone, quattro detenuti minorenni e un agente della polizia penitenziaria, erano rimasti lievemente feriti in un altro rogo, di natura dolosa, appiccato da alcuni detenuti.
©Ansa Fiamme sotto controlloLa protesta sarebbe scoppiata dopo la notizia che due ragazzi dovevano essere trasferiti nel carcere di Catania. A qual punto altri giovani dello stesso reparto si sono associati al loro disappunto e hanno dato fuoco ai materassi e hanno danneggiato gli arredi. Sono rimaste intossicate cinque persone: due detenuti, due agenti penitenziari e un medico. Nessuno di loro sarebbe in gravi condizioni. "E' un triste fenomeno destinato a ripetersi se non si adegua la struttura al numero eccessivo dei detenuti - ha commentato il garante dei detenuti di Milano, Francesco Maisto -. I trasferimenti anche in istituti molto lontani da Milano o in carceri per adulti sono in contrasto con l'ottica della giustizia penale minorile".
Ronzulli: "Situazione inaccettabile""L'ennesima rivolta al carcere Beccaria, nel corso della quale due agenti di polizia penitenziaria sono rimasti feriti per il lancio di oggetti, altri due, un medico e due detenuti sono rimasti intossicati per un incendio da loro appiccato, deve far riflettere" ha commentato la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. "E' inaccettabile che il personale di sorveglianza della casa circondariale sia costretto a lavorare in queste condizioni, rischiando ogni giorno la propria sicurezza e incolumità. Dobbiamo garantire loro maggiori tutele e intervenire su un sistema carcerario che sembra avere poco di rieducativo e che non impedisce il verificarsi di simili violenze. Desidero esprimere la solidarietà a tutti gli agenti di polizia penitenziaria del Beccaria, augurando ai feriti di rimettersi presto".
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