In occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere ha presentato a Pisa i risultati di una survey: emerge il senso di diffusa delegittimazione del Servizio sanitario nazionale. Per otto Asl su dieci, alla base della violenza verbale e fisica ci sono soprattutto l'eccesso di pressione su pronto soccorso e ospedali, insieme alla perdita di fiducia nel Ssn e le notizie su media e social network concentrate prevalentemente sulla malasanità
Non si fermano le aggressioni agli operatori sanitari in Italia. I dati sul fenomeno sono chiari. Nell'ultimo anno, le aziende sanitarie italiane hanno registrato un incremento del 5,5% degli episodi di violenza ai danni del personale, consolidando una tendenza già osservata negli ultimi anni. In media, ogni azienda ha subito 116 episodi in un solo anno. In occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere ha presentato a Pisa i risultati di una survey: emerge il senso di diffusa delegittimazione del Servizio sanitario nazionale percepito in modo unanime dalle aziende sanitarie italiane.
I dati sulle AslPer otto Asl su dieci, alla base della violenza verbale e fisica ci sono soprattutto l'eccesso di pressione su pronto soccorso e ospedali, insieme alla perdita di fiducia nel Ssn e le notizie su media e social network concentrate prevalentemente sulla malasanità. Un clima di sfiducia e tensione che, secondo Fiaso, rende ancora più urgente incrementare le politiche di prevenzione e protezione a tutela degli operatori. Eppure, nonostante questo scenario preoccupante, le aziende sanitarie hanno reagito. Tutte le Asl hanno infatti attivato programmi di sensibilizzazione e formazione per il personale. Tra le iniziative più efficaci si segnalano i programmi di comunicazione con l'utenza e il rafforzamento del coordinamento con le forze dell'ordine, che hanno dimostrato un impatto positivo nella gestione delle situazioni critiche. Potenziati anche i sistemi di tutela a partire dall'assistenza legale - fornita da sei aziende su dieci - e dagli interventi di tipo organizzativo quali il cambio di reparto, l'installazione dei pulsanti di sicurezza e blocco delle porte, ma anche i percorsi di riabilitazione psicologica.
Approfondimento Ancona, aggredisce due infermieri al pronto soccorso: arrestato 19enne Migliore (Fiaso): nuova narrazione contro aggressioni a sanitari"È necessario cambiare la narrazione sulla sanità pubblica: i cittadini devono tornare ad avere fiducia nel Ssn". Il presidente di Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore, commenta i dati della survey presentata a Pisa in occasione della giornata contro la violenza ai sanitari. "Ogni giorno il nostro Servizio sanitario nazionale fornisce milioni di prestazioni, garantendo cure di eccellenza, interventi di chirurgia complessa e l'uso di tecnologie all'avanguardia. La sanità pubblica resta un fiore all'occhiello dell'Italia, che il mondo ci invidia. Il Governo ha già inasprito le pene per chi commette atti violenti, come Fiaso ha richiesto per prima, ma ora è tempo di andare oltre. Dobbiamo lavorare per ricucire l'alleanza tra cittadini e sistema di cure, rafforzando la fiducia e il rispetto reciproco". Fiaso ha ribadito il proprio impegno nel promuovere azioni concrete per garantire ambienti di lavoro sicuri per tutti i professionisti della sanità, "affinché possano operare senza il timore di subire aggressioni, garantendo così un'assistenza adeguata e serena ai cittadini".
Approfondimento Roma, lamenta mancato ricovero e aggredisce infermiera: donna fermata TAG:RetroSearch is an open source project built by @garambo | Open a GitHub Issue
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