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Rino Dondi Pinto morto, addio all'inventore dell'amaro Cynar

Si è spento a 103 anni, lasciando un segno indelebile nella cultura del bere italiano. Nato a Padova, rivoluzionò la distilleria creando un amaro a base di carciofo, diventato celebre negli anni ’50 grazie agli spot con Ernesto Calindri. La sua ricetta, ancora segreta, fu testata nei bar di Padova e Venezia prima di diventare un’icona. Nel 2022 Mattarella lo ha insignito con il titolo di "Cavaliere di Gran Croce"

Ha lasciato il segno nella storia degli aperitivi italiani, trasformando un’idea in un successo planetario. Rino Dondi Pinton, padre del Cynar, si è spento sabato notte all’età di 103 anni, dopo una vita segnata da intuizioni rivoluzionarie nel mondo della distilleria. Era il 1950 quando, a soli 27 anni, ricopriva il ruolo di responsabile di produzione alla distilleria G.B. Pezziol di Padova. Fu lì che, insieme ai fratelli Dalle Molle, diede vita a un amaro-digestivo unico nel suo genere, basato sulle proprietà benefiche del carciofo. La formula, ancora oggi segreta, portò alla nascita di un’icona del bere italiano.

L'apice del successo tra gli anni '50 e gli anni '70

Fondamentale fu la strategia comunicativa: il primo aperitivo che non solo deliziava il palato, ma faceva bene al fegato. Grazie agli spot di Calindri, il Cynar entrò prepotentemente nelle abitudini degli italiani, raggiungedo il suo apice tra gli anni ’50 e ’70 grazie anche al suo celebre slogan: "Cynar, contro il logorio della vita moderna". "Andammo ovunque a presentarlo, in Giappone come a Parigi o in Brasile", ricordava parlando delle trasferte che lo portarono a viaggiare per mesi in tutto il mondo per seguire da vicino la produzione della sua creazione. Dopo un periodo di minore diffusione, negli ultimi anni è tornato alla ribalta, conquistando anche le nuove generazioni con lo spritz Campari. Tra le collaborazioni recenti, quella con il Venezia Calcio, che ha inserito il logo sulle proprie maglie, contribuendo a una nuova ondata di popolarità sui social.

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Gli esperimenti nei bar di Padova e Venezia

Ispirato dalla popolarità del Vov come ricostituente, Dondi Pinto ebbe l’idea di creare un amaro partendo dal carciofo: "Abbiamo pensato allora di fare una nuova 'medicina', una medicina diversa e siamo partiti dal carciofo. La cosa bella è che ci siamo riusciti", raccontò in un’intervista al Corriere del Veneto. Per affinare la ricetta, furono necessari numerosi test, con vari prototipi provati direttamente nei bar di Padova e Venezia. Era un’epoca di rinascita dopo la guerra, e la nuova bevanda seppe interpretare il bisogno di qualcosa che unisse convivialità e benessere.

Nel 2022 premiato da Mattarella come Cavaliere di Gran Croce

Dopo l’epopea Cynar, Pinton proseguì la sua carriera nel settore della distilleria, fino al ritiro nella sua casa di Padova, nel quartiere Arcella. Fino all’ultimo ha mantenuto una straordinaria lucidità mentale e una forma invidiabile. Nel 2021 fu insignito del titolo di "Padovano Eccellente" dal sindaco della città, mentre l’anno successivo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli conferì l’onorificenza di "Cavaliere di Gran Croce". 

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