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Monossido di carbonio, si moltiplicano incidenti mortali e fughe di gas. Come evitare rischi
Quello che devi sapere Le caratteristiche del monossido
- Il monossido, spiegano le stesse forze dell’ordine che hanno lavorato al caso di Forni di Sopra, è un gas velenoso incolore, inodore, insapore e non irritante, prodotto dalla combustione. È proprio questo a renderlo particolarmente insidioso: nella maggior parte dei casi è impossibile percepirne la presenza.
Per approfondire: Famiglia morta a Firenze, ipotesi monossido. Chi erano le vittime e cosa sappiamo
Perché il monossido è così pericoloso
- Quando viene inalato, il monossido entra nei polmoni e da lì si diffonde poi nel sangue, dove attiva un processo di avvelenamento anche a bassissime concentrazioni
Come si sviluppa il monossido
- Si sviluppa in ogni tipo di combustione, quindi non solo negli incendi ma anche nelle combustioni controllate per il riscaldamento dell'acqua e degli ambienti, all'interno degli apparecchi alimentati a gas combustibile oppure da combustibile liquido o solido, che si tratti di caldaie, stufe o camini. Solitamente nelle abitazioni le canne fumarie dovrebbero assicurare l’evacuazione in sicurezza all'esterno di tutti i prodotti nocivi della combustione, ma guasti e malfunzionamenti possono mettere a rischio la sicurezza domestica
Come evitare incidenti: i consigli degli esperti
- Per evitare incidenti potenzialmente fatali, gli esperti consigliano di installare tutti gli apparecchi di riscaldamento casalinghi nel pieno rispetto delle normative, rivolgendosi a tecnici abilitati, e di fare sempre una corretta manutenzione con controlli periodici, in particolare sulle canne fumarie. Vanno poi tenuti sempre aperti i fori di aerazione e di ventilazione presenti nei locali dove ci sono le apparecchiature di riscaldamento, che permettono il circolo dell'aria ed evitano l'accumulo di sostanze nocive negli ambienti interni
Gli impianti più a rischio
- Gli impianti più a rischiosi sono quelli non collegati alla rete di metano, come quelli alimentati da bombole di Gpl che spesso vengono sostituiti direttamente dagli utenti con il rischio di fughe di gas. L'uso di bombole esterne richiede verifiche periodiche e una prova di tenuta dell'impianto ogni 10 anni
Il caso della famiglia a Firenze
- Il 19 dicembre per le esalazioni di monossido di carbonio sono morti un uomo di 49 anni, il figlio di 11 anni e la compagna di 46 anni. Un’altra figlia, di 6 anni, è ricoverata da quel giorno. Tutti e quattro si trovavano nella loro villetta a San Felice a Ema, appena fuori Firenze. Secondo i pompieri, molto probabilmente non si sono accorti di nulla. La responsabilità sarebbe di una caldaia malfunzionante
L’esplosione in Garfagnana
- Tra il 21 e il 22 dicembre, in Garfagnana (Lucca), un’esplosione causata da una fuga di gas ha distrutto una villetta a Molazzana, uccidendo le due persone che vi si trovavano dentro, un uomo di 69 anni e una donna di 52 anni
Gli incidenti del 24 dicembre
- Il 24 dicembre altri incidenti, tutti in Toscana. Nella taverna di un'abitazione a Comeana, vicino a Prato, un uomo di 74 anni e due donne di 71 e 61 anni sono rimasti intossicati dall'incendio della canna fumaria, dopo che avevano acceso il camino. A Capannori, in provincia di Lucca, una ragazza è stata portata in ospedale in gravi condizioni e altre 14 persone sono andate in ospedale per accertamenti a causa del monossido di carbonio sprigionato da una stufa alimentata da una bombola a Gpl. Una di queste è stata trasportata in codice rosso all'ospedale San Luca di Lucca mentre le altre presentavano sintomi più lievi. I pompieri hanno rilevato la presenza di monossido, verosimilmente per il malfunzionamento di una stufa a gas.
Per approfondire: Arezzo, fuga di monossido di carbonio alla recita dei bambini per Epifania: 11 intossicati
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