05 mag 2022 - 17:47
“Era lungo tre metri, un mostro di 150 kg”: è ciò che racconta Giuseppe Lorusso, kayakista amatore, che su Facebook condivide la sua scioccante esperienza. La disavventura, che poteva sfociare in tragedia, è successa in Puglia nelle acque della provincia di Taranto
Giuseppe Lorusso si trovava con il suo kayak a 70 metri dalla costa, nelle acque tra Ginosa e Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. All’improvviso vede una sagoma immobile a pelo d’acqua e ben presto capisce che si tratta di uno squalo. “Sono seguiti minuti di panico, quando il pescecane ha addentato la canoa, tentando di farmi cadere in acqua. Lo squalo in questione è senza ombra di dubbio uno squalo toro, tra gli squali italiani più grossi e più aggressivi. È uno squalo che solitamente non attacca l’uomo ma se provocato ed affamato non disdegna affatto". Lo racconta su Facebook lo stesso Lorusso.
Il racconto dell’attaccoDomenica mattina mentre con il mio compagno di Kayak Dino eravamo in mare e da Ginosa Marina ci stavamo dirigendo verso Castellaneta Marina, è successo quello che nessun amante degli sport di mare vorrebbe che gli succedesse: l’incubo peggiore. Arrivati ai primi lidi di Castellaneta Marina a circa 70 metri dalla costa (4 metri di profondità) a circa 10 metri di fronte a noi abbiamo intravisto una grossa sagoma immobile che galleggiava. Andavamo a velocità moderata con il mezzo e mentre ci avvicinavamo sempre più, ci siamo accorti che era un grosso squalo. La bestia non ci ha dato il tempo di riflettere e ci ha attaccato con tutto il suo impeto e la sua ferocia cercando di addentare lateralmente sulla sinistra lo scafo del mio kayak (ci sono ancora i graffi dei suoi denti sulla fiancata del mio mezzo). In quel frangente il mio amico terrorizzato da dietro ha visto tutta la scena. Io con lucidità e freddezza ho contrastato vigorosamente con la mia pagaia l’attacco dello squalo che ha tentato un paio di volte di farmi cadere dal mezzo, prima lateralmente e poi passando di sotto e scuotendo il kayak. A questo punto vi lascio immaginare il fragore dell’assalto e la violenza dell’impatto. In questo marasma di schiuma e rumore è volato il mio cellulare in acqua dalla staffa a causa di una mia botta forte con la pagaia. Una bestia incazzata di oltre 3 metri e 150 kg di peso. Il mostro marino, dopo aver preso diverse pagaiate in testa dal sottoscritto ha desistito e dapprima ha girato intorno e poi si è inabissato. Lo squalo in questione è senza ombra di dubbio uno squalo toro,tra gli squali italiani più grossi e più aggressivi. È uno squalo che solitamente non attacca l’uomo ma se provocato ed affamato non disdegna affatto.”
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