16 feb 2023 - 06:30 12 foto
©IPA/FotogrammaIl segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, al Consiglio di sicurezza ha parlato di un possibile "esodo di massa di proporzioni bibliche e ha ricordato che "il pericolo riguarda "megalopoli di ogni continente". Poi ha proposto tre pilastri per cercare di affrontare il problema: il contrasto all’aumento delle temperature, più attenzione alla sicurezza e soluzioni che tengano da conto il tema dei diritti umani
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L'innalzamento del livello del mare rappresenta una minaccia esistenziale per molte comunità e potrebbe innescare un "esodo di massa d'intere popolazioni", un esodo "di proporzioni bibliche". È l’allarme lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, al Consiglio di sicurezza
Cambiamenti climatici, l'Italia guida l'inventario di 7.200 ghiacciai in Asia2/12 ©IPA/Fotogramma
Interi Paesi sono a rischio, ha detto Guterres, citando il Bangladesh, la Cina, l'India e i Paesi Bassi. Poi ha aggiunto che il pericolo riguarda "megalopoli di ogni continente" e ha citato, fra le altre, Londra e Copenhagen
In Antartide si è staccato un iceberg grande quanto Londra6/12 ©IPA/Fotogramma
Infine, fra le città menzionate da Guterres, anche Dhaka, Giacarta, Mumbai e Shanghai
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Guterres ha ricordato che l’innalzamento dei mari "minaccia la vita e mette a repentaglio l'accesso all'acqua, al cibo e all'assistenza sanitaria" ed è sia un problema in sé che un "moltiplicatore" di altre minacce e sta già creando "nuove fonti d'instabilità e conflitto"
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Il segretario generale delle Nazioni Unite ha poi citato i dati dell’Omm (Organizzazione meteorologica mondiale) ricordando che "i livelli medi globali del mare sono aumentati più velocemente dal 1900 rispetto a qualsiasi secolo precedente negli ultimi 3.000 anni"
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"L'oceano globale - ha detto Guterres - si è riscaldato più velocemente nell'ultimo secolo che in qualsiasi momento negli ultimi 11.000 anni"
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Guterres ha quindi lanciato un appello per affrontare il problema. Tre i punti principali: il primo è "evitare di superare i +1,5 gradi, anche se con le politiche attuali ci stiamo avvicinando a 2,8 gradi, una condanna a morte per i Paesi vulnerabili"
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Poi lavorare sull’aspetto della sicurezza, ad esempio su "sistemi di allerta precoci per preparare e proteggere le comunità"
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