07 ott 2020 - 08:00 15 foto
A rivelarlo è una nuova ricerca pubblicata dall'agenzia scientifica governativa australiana, CSIRO. L'analisi dei sedimenti oceanici fino a 3 km di profondità, suggerisce che la quantità di rifiuti presenti nei fondali potrebbe essere 30 volte maggiore rispetto a quella presente in superficie. LA FOTOGALLERY
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Oltre 14 milioni di tonnellate di microplastica sarebbero presenti sui fondali degli oceani di tutto il mondo. É questo il risultato della ricerca condotta dall'agenzia scientifica governativa CSIRO pubblicata suIla rivista Frontiers in Marine Science.
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La quantità di microplastica, secondo l'equipe che ha condotto lo studio, sarebbe trenta volte superiore rispetto a quella che galleggia in superficie. Intervistata dal The Guardian, la dott.ssa Denise Hardesty, principale ricercatrice del CSIRO e coautrice della ricerca, ha sottolineato come la presenza della microplastica in zone tanto remote e profonde "indica l'ubiquità della plastica, non importa dove ti trovi nel mondo”
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Con microplastica si intendono quelle particelle che non superano i 5 mm di grandezza e per questo sono difficili o quasi impossibili da notare, ma contribuiscono comunque enormemente all'inquinamento dell'ambiente marino
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La ricerca condotta dalla CSIRO, ha raccolto e analizzato i nuclei del fondale oceanico di sei siti a circa 300 km dalla costa meridionale del paese nel golfo noto come Grande Baia Australiana
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I rilevamenti sono stati effettuati nel marzo e nell'aprile 2017. Ad una distanza dalla costa compresa tra i 288 e i 349 km, spingendosi tra i 1655 e 3016 metri di profondità
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I ricercatori hanno esaminato 51 campioni e hanno scoperto che dopo aver escluso il peso dell'acqua, ogni grammo di sedimento conteneva in media 1,26 pezzi di microplastica
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Sono prevalentemente due le categorie di microplastica esistenti: la primaria che deriva da prodotti che già contengono queste particelle (oggetti di cosmesi, dentifrici, caucciù); oppure la secondaria che è il risultato della frammentazione di prodotti plastici più grandi
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Secondo le stime dei ricercatori, sulla base della quantità rinvenute nei vari rivelamenti, potrebbero esserci fino a 14,4 milioni di tonnellate di microplastica sui fondali oceanici del mondo
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"Bisogna assicurarsi - ha spiegato ancora la dott.ssa Hardesty - che i nostri oceani non diventino una grande spazzatura". L'obiettivo deve essere fermare questo fenomeno alla fonte perché, dalle analisi effettuate, "non è possibile stabilire da quanti anni queste microplastiche si trovano sui fondali, né a che tipo di oggetto appartenessero una volta"
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"La forma dei pezzi al microscopio suggerisce che una volta erano articoli di consumo", ha detto Hardesty. "Può sembrare una cifra grande, ma in realtà è molto minore rispetto alla quantità di plastica che ogni anno raggiunge l'oceano"
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Senza dimenticare - sottolinea ancora la dottoressa - che solo una porzione di plastica si deposita sul fondo dell'oceano. "Una quantità molto maggiore rimane intrappolata sulla terraferma"
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La riduzione della plastica in mare è un punto imprescindibile nelle lotte ambientali. Da anni diverse associazioni si battono per trovare soluzioni sostenibili
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La minaccia riguarda l'intero ecosistema marino. La plastica più grande può intrappolare la fauna, mentre le microparticelle possono essere ingerite da specie diverse, dal plancton alle balene
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A settembre, i leader di oltre 70 paesi hanno firmato un impegno volontario per intervenire e provare a bloccare la perdita di biodiversità. Tra gli obiettivi primari c'è anche l'eliminazione dei rifiuti di plastica dagli oceani entro il 2050
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