Intervistato nel corso della prima giornata a Miami, Flavio Briatore ha parlato della situazione Alpine e della gestione interna tra Franco Colapinto e Jack Doohan: "Se Doohan è in Formula 1 non credo che debba avere la pressione. Adesso stiamo valutando, vediamo come vanno le prossime gare". Sul cambio di regolamento FIA a partire dal 2026: "Abbiamo raggiunto ciò che volevamo, credo sia sbagliato cambiare le regole"
F1, GP MIAMI: LA DIRETTA DELLA GARA
Con Mara Sangiorgio e Matteo Bobbi, ai microfoni di Sky è intervenuto Flavio Briatore, superconsulente dell'Alpine. Intervistato a termine delle Prove Libere di Miami, l'Executive Advisor del team francese si è aperto sulle voci che circolano su un possibile cambio interno in Alpine tra Jack Doohan e Franco Colapinto e sul cambio di Regolamento FIA. Queste le sue parole.
Oggi siete nella seconda parte della classifica, ma avete la sensazione di avere, dopo questa sessione, una prestazione da top 10?
"Dovremmo con Gasly ndr. Logicamente noi non siamo usciti con le gomme nuove, poi c'è stata la bandiera rossa, per cui credo che sia molto falsato quello che vediamo adesso, però si è visto prima che in tre decimi c'erano 7-8 macchine, per cui è solo questione del pilota adesso. Queste libere non sono veritiere perché tutti sono migliorati di sette, otto decimi con le gomme nuove e noi non siamo usciti. Per cui dovremmo essere lì nei primi dieci, e non va bene però in questo momento va benissimo".
La sensazione è che avete del potenziale nella macchina. Si è visto, a tratti, ma forse in questo primo avvio di stagione non siete riusciti a trasformare il potenziale in risultati. Tu sei un concreto, cosa manca per farlo?
"Cosa manca? Cioè, noi sabato ad esempio in qualifica dovevamo essere davanti a Sainz, fossimo stati davanti a Sainz non avremmo avuto l'incidente; per cui è sempre una catena, devi fare bene le cose. Non abbiamo fatto bene le qualifiche sabato, oggi è tutto da vedere perché oggi in due decimi, tre decimi, ci sono otto/nove macchine, per cui il pilota oggi conta moltissimo. C'è da dire che noi cerchiamo piano piano di ricostruire il team, non è che i miracoli o la banchetta magica ce l'hanno tutti, e noi non ce l'abbiamo ma cerchiamo di mettere un team assieme, questo è quello che cerchiamo di fare".
Posso chiederti che tipo di momento e che inizio di stagione sta vivendo Doohan? Il pilota australiano ha iniziato l'anno con un fantasma importante di Franco Colapinto dietro di lui. Quanto credito dobbiamo dare a queste voci che vorrebbero Franco Colapinto al posto di Doohan già dal Gran Premio di Imola?
"Partiamo dall'inizio. La pressione non serve a niente. Vuoi fare la Formula 1? La pressione ce l'hai sempre. Per cui, quando mi dicono che un pilota ha la pressione perché c'è un altro pilota che potrebbe prendere il suo posto, dovrebbe essere una motivazione per far bene. Io sono arrivato alla Renault che c'era già il contratto fatto con Doohan, per cui non ho inciso, non ho fatto niente. Però sentire dire che il pilota ha la pressione? Questo lo escludo, perché se è in Formula 1 non credo che uno debba avere la pressione. Adesso stiamo valutando, vediamo come vanno le prossime gare poi valuteremo. Abbiamo tre piloti, c'è anche Paul (Aron ndr), vediamo. Per noi è un anno di transizione, in attesa del motore Mercedes del prossimo anno. C'è troppa responsabilità per i piloti, dai loro risultati dipendono tante altre persone. Noi dobbiamo essere corretti, però anche loro devono essere corretti con noi".
Però allora non stai smentendo questi rumors. Dato che è un anno di transizione c'è anche la possibilità di provare tutte le carte che hai nel mazzo?
"No, ma io credo che valutiamo di volta in volta. Adesso siamo arrivati alla sesta gara, l'unica cosa che dobbiamo vedere è fare bene questa gara qui ed entrare almeno con una macchina nei punti e poi si discute. Però non accetto quando dicono che Doohan ha avuto pressione, perché quando arrivi in Formula 1 la pressione ce l'hanno tutti. La pressione c'è l'ha chi va a lavorare alla Fiat a 2.500 euro, anche meno, al mese, quelli hanno la pressione".
Hai parlato del 2026, sarà un cambio importante. Voi passerete al Mercedes. Io ho la sensazione che in questo momento chi è messo bene, in proiezione 2026, non si lamenta. Mercedes non apre bocca, anzi vuole rimanere con il regolamento.
"Credo sia sbagliato cambiare il regolamento, perché è un momento in cui abbiamo 10 o 12 macchine in due decimi ed è quello che abbiamo sempre sperato, cioè di avere delle macchine molto vicine per avere diversi piloti che vincono i Gran Premi. Cambiamo le regole, non so a cosa serva. Il problema è che noi volevamo tutti quanti avere una Formula 1 con le macchine vicine e vedere la lotta tra i piloti. Ci siamo arrivati. Cosa facciamo? Cambiamo di nuovo. Per cui è da vedere, è tutta una sorpresa. Io non avrei cambiato assolutamente i regolamenti. Cosa vogliamo di più? Più di questo è impossibile".
Tu parli di non volere giustamente cambiare i regolamenti. Ma forse serve un po' di chiarezza su questi regolamenti, perché ci sono ancora alcuni dettagli che team e costruttori non conoscono bene per finalizzare questi progetti o sbaglio?
"Certo, questo è un altro problema che abbiamo. Abbiamo voluto cambiare i regolamenti, adesso però dovremmo avere le idee chiare di quali siano i regolamenti, perché il prossimo anno vuol dire che a ottobre la macchina dovrebbe essere già finita. Non sappiamo esattamente quali parametri dobbiamo avere e quali non dobbiamo avere".
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