Si conoscono benissimo, Catania e Potenza. Al secondo incrocio nel giro di 10 giorni, visto che l’ultima di campionato le ha viste di fronte al Viviani in una sorta di antipasto dei playoff. Entrambe in quei 90’ avevano nel mirino il quinto posto, difeso d’autorità dal Catania grazie al colpo di testa di Roberto Inglese a tempo scaduto (2-1) che ha spinto i lucani in settima posizione. Alla resa dei conti – e al netto di due grandezze differenti – entrambe hanno chiuso la stagione col rimpianto di ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. In estate il Catania doveva puntare alla promozione diretta, ma è andata diversamente (per varie vicende) e Toscano ha dovuto navigare tra alti e bassi fino a chiudere nella migliore posizione possibile. Guardando agli stessi pronostici estivi è chiaro che il Potenza – reduce da una stentata salvezza ai playout – è andato ben oltre le aspettative, ma in corso d’opera si era ingolosito riuscendo ad arrampicarsi a meno due dalla vetta a gennaio. In ogni caso, da una prospettiva realistica, quella della squadra di De Giorgio rimane un’ottima stagione.
Vedi anche Gli highlights di Potenza-AZ Picerno 2-0 In panchinaCon un’innegabile soddisfazione personale per l’allenatore, arrivato a 42 anni alla prima esperienza da “titolare” su una panchina professionistica. Con un calcio estremamente propositivo e gradevole, De Giorgio ha fatto breccia in un gruppo ringiovanito e funzionale al 4-3-3 da cui non ha mai deviato. Se però il Potenza è stato sempre spettacolare con il pallone tra i piedi, va anche evidenziata una tendenziale fragilità difensiva – emersa anche col Picerno, nel primo turno – che ha reso Alastra il quarto portiere più battuto del girone (52 gol subiti, un’anomalia per una squadra ambiziosa). Per un allenatore in costruzione, ci sarà anche lo stimolo di affrontare invece uno dei maestri della categoria. In un’annata complessa dentro e fuori dal campo, Mimmo Toscano è stato il punto fermo del mondo Catania e anche la garanzia di poter programmare il futuro nelle mani giuste, al di là di come termineranno questi playoff. Maestro di promozioni (ben quattro dalla C alla B), ha già dimostrato a Cesena che una prima stagione di semina può portare il raccolto in quella successiva. Sempre che l’impresa non avvenga prima: saltare in B dal quinto posto non sarebbe un inedito, ci è riuscito il Cosenza nel 2018.
Sfida tra bomberAnche perché il Catania è arrivato ai playoff con i giri giusti del motore e il vantaggio di due turni superabili anche con un pari. Il successo sul Giugliano di domenica è stato meno sofferto di quanto raccontato dal 3-2 finale, anche grazie a un attaccante fuori categoria e finalmente tirato a lucido come Roberto Inglese (13 gol in 28 partite, di cui appena 20 iniziate da titolare). Uno così, in Serie C, gli altri non ce l’hanno. E al Massimino se lo stanno godendo fino in fondo, con la prospettiva di poter scrivere ancora belle pagine insieme. Del resto ha solo 33 anni, uno in meno di Salvatore Caturano alle cui spalle – forti di 18 gol, come Lescano – si aggrappa invece il Potenza. Nel girone d’andata, una sua doppietta firmò il colpaccio dei lucani al Massimino (2-0). Catania chiaramente favorito, ma c’è partita.
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