È nata la sezione arbitri del Sindacato dei lavoratori della comunicazione (Slc) della Cgil: è la prima iniziativa di questo tipo da parte di un sindacato confederale. Tra i suoi scopi ci sono la tutela nei casi di violenze fisiche e psichiche, l'imposizione di una cifra retributiva minima adeguata e la copertura Inail per gli infortuni e le malattie
Oggi è una giornata storica per gli arbitri italiani di calcio: è nata la sezione del Sindacato dei lavoratori della comunicazione (Slc) della Cgil dedicata ai fischietti. Il suo obiettivo è garantire un lavoro sicuro, dignitoso e regolamentato a tutti gli arbitri. "Non è più accettabile che loro, figura centrale dello sport, spesso siano esposti a rischi fisici e verbali, e operino senza le tutele e il riconoscimento adeguato" hanno dichiarato Sabina Di Marco, segretaria nazionale Slc, e Riccardo Saccone, segretario generale Slc. Gli episodi di violenza contro gli arbitri sono aumentati negli ultimi anni. Lo scorso aprile l'Aia, Associazione arbitri italiani, ha protestato contro l'ennesima aggressione ai danni di un direttore di gara.
Gli obiettivi del nuovo sindacatoLe rivendicazioni del neonato sindacato vanno dall'imposizione di minimi salariali dignitosi alla tutela in caso di violenze fisiche e psicologiche. Uno dei problemi è che l'arbitro, pur essendo riconosciuto come lavoratore, non ha gli stessi diritti delle altre categorie. Questa disparità di trattamento è da imputare all'assenza di un contratto collettivo che disciplini ruolo, compensi e sicurezza. Per questo motivo, dichiarano i sindacalisti: "si moltiplicano le situazioni di precarietà e forte disagio: dalla mancanza di versamenti previdenziali e assicurativi, all’assenza di protezione legale in caso di aggressioni o incidenti'.
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