30 apr 2025 - 12:50
Il velocista azzurro torna sul caso "spionaggio" e in un'intervista a "Belve" ribadisce di credere all'estraneità di Filippo Tortu nella vicenda: "Per come lo conosco non potrei mai pensare che ne fosse a conoscenza. Se emergesse il contrario sarebbe una bella batosta, per me e per la staffetta". Poi aggiunge: "Al suo posto avrei licenziato il fratello"
CASO JACOBS-TORTU, LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA
Marcell Jacobs torna a parlare del “caso spionaggio” che vede coinvolto Giacomo Tortu, il fratello di Filippo, suo compagno nella staffetta oro alle Olimpiadi di Tokyo, e lo fa in un’intervista a “Belve”. Ospite del programma condotto da Francesca Fagnani, l’azzurro ha ribadito di credere all’estraneità di Filippo Tortu nella vicenda: “Per come conosco Filippo e per come l’ho vissuto da Tokyo a oggi non potrei mai pensare che fosse a conoscenza di questa cosa", le sue parole. "È stata una notizia che mi ha profondamente sconvolto: non me lo sarei mai aspettato. Nel momento in cui ho vinto le Olimpiadi, ho in qualche modo oscurato il percorso che Filippo aveva costruito dal 2018. La cosa che mi ha dato davvero più fastidio è stata la violazione della mia privacy. Tra me e Filippo c’è sempre stata una rivalità che finiva in pista; magari per chi lo gestiva non era solo quello. Magari pensavano che utilizzassi doping”. Jacobs aggiunge poi di non aver ancora avuto l'occasione di vedere Filippo Tortu, ammettendo che "sicuramente nel primo approccio ci sarà un po' di distacco e di imbarazzo". E infine alla domanda se Tortu abbia licenziato il fratello, Jacobs risponde: "Non penso. È il fratello...", aggiungendo poi: "Io l'avrei fatto". Le cose cambierebbero, ammette sempre Jacobs, se dovesse emergere un coinvolgimento nella vicenda di Filippo Tortu: "Sarebbe una bella batosta, personale e per tutta la squadra della staffetta perché ci sentiamo come dei fratelli".
Approfondimento Fratello Tortu spia Jacobs? Fidal apre inchiesta "Vorrei rivivere l'emozione di vincere le Olimpiadi"Nel corso della lunga intervista, Jacobs affronta poi tanti altri temi, dal rapporto col padre, che lo abbandonò quando lui era molto piccolo ("All'inizio mentivo a me stesso e dicevo che papà era un eroe di guerra, che era via... Però dentro di me soffrivo, vedevo i miei compagni che avevano una famiglia e io invece disegnavo solo mia madre") ai prossimi obiettivi: "L’emozione di rivincere le Olimpiadi la rivivrei volentieri. Continuo a correre per volere mio, non per dovere: quando queste motivazioni verranno a mancare sarà l’ora di smettere. Non corro con rabbia, io devo correre con il sorriso. Si può vincere senza rabbia? Corro con fame". Infine, sulla sua scelta di allenarsi negli Stati Uniti (da oltre due anni), che ha portato a vociferare riguardo un possibile cambio di nazionalità, ecco la smentita secca: "Non mi è mai passato per la testa di cambiare nazionalità o federazione. Ho scelto di allenarmi negli Stati Uniti per andare in un luogo in cui ritrovare me stesso e ritrovare il collegamento con la parte americana della mia famiglia".
TAG: Altri Sport: Altre NotizieRetroSearch is an open source project built by @garambo | Open a GitHub Issue
Search and Browse the WWW like it's 1997 | Search results from DuckDuckGo
HTML:
3.2
| Encoding:
UTF-8
| Version:
0.7.3